Solo sei secondi. Ma al di là del dato puramente cronometrico, fa sensazione come quel vantaggio sia maturato. Perché la maglia gialla conquistata da Fabio Aru al Tour de France è frutto di uno scatto in salita e di un crollo, tutto negli ultimi 300 metri del tappone pirenaico della Grande Boucle. Ovvero quando il ciclista sardo ha forzato per provare a portare a casa la seconda tappa di un giro di Francia corso da protagonista. Uno scatto che, però, ha avuto l’effetto di mandare in crisi il padrone della corsa: Chris Froome, infatti, non solo non è riuscito a rispondere, ma si è letteralmente piantato. L’effetto è tutto nei numeri: il britannico ha perso 22 secondi in neanche 200 metri ed è stato costretto a cedere il simbolo del primato al campione italiano dell’Astana. Solo sei secondi da recuperare, si diceva, ma fa specie notare il crollo verticale di un Froome che mai prima di oggi aveva dato segnali concreti di cedimento. Certo, il Tour è ancora lungo e il vantaggio è insignificante, ma la tappa odierna consegna una sensazione ben precisa: per la vittoria finale è e sarà bagarre fino alla fine.

LA CRONACA – Fabio Aru è arrivato terzo nella dodicesima tappa, la frazione pirenaica da Pau a Peyragudes, dietro a Romain Bardet, il vincitore di giornata, e Rigoberto Uran, secondo. Sull’ultimo strappo in salita infatti Chris Froome ha ceduto negli ultimi metri, chiudendo al settimo posto a 22″ da Bardet e a 20″ dal corridore italiano, che indossa così per la prima volta in carriera il simbolo del primato della Grande Boucle. In classifica generale adesso Aru ha un vantaggio di sei secondi sullo stesso Froome e di 25″ su Romain Bardet. In lotta per il podio anche Rigoberto Uran, quarto a 35″. Tra i migliori hanno nuovamente ceduto Nairo Quintana, undicesimo a oltre due minuti dal vincitore (2’04”) e Alberto Contador, quattordicesimo a 2’15” da Bardet. Esce di classifica anche Jakob Fuglsang, staccatosi a 30 km dall’arrivo a causa dei postumi della caduta di ieri. La tappa è stata caratterizzata da una fuga da lontano comprendente 12 uomini, tra cui De Gendt e l’azzurro Ulissi. L’ultimo a mollare è stato però Steve Cummings, involatosi da solo e ripreso a 8,5 km dall’arrivo su impulso del team Sky, trainato da Kwiatkowski prima e da Nieve poi. Sulla rampa finale il primo a partire è stato George Bennett, ma lo scatto determinante è stato quello di Fabio Aru, scavalcato proprio a una manciata di metri dall’arrivo da Romain Bardet e da Rigoberto Uran. Più attardato Froome, che non ha risposto agli attacchi dei suoi avversari ed è stato costretto a cedere la maglia gialla. Domani è in programma la tredicesima tappa, la frazione di 101 km da Saint-Girons a Foix, con arrivo in discesa ma tre Gpm di prima categoria.

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