Il mondo FQ

Chioggia, lido fascista con immagini di Mussolini: indaga la Digos. L’Anpi chiede la revoca della concessione balneare

Nello stabilimento balneare decine di simboli e frasi fasciste, oltre a discorsi del proprietario con evidenti richiami al regime. Intervento della Digos per accertamenti e intanto l'Anpi chiede la chiusura della spiaggia: "È suolo italiano, si rispettino le leggi"
Chioggia, lido fascista con immagini di Mussolini: indaga la Digos. L’Anpi chiede la revoca della concessione balneare
Icona dei commenti Commenti

Sono arrivati gli agenti della Digos nello stabilimento balneare Playa Punta Canna di Chioggia, all’interno del quale il proprietario espone decine e decine di immagini inneggiati a Benito Mussolini e al fascismo. Gli uomini della questura di Venezia stanno effettuando accertamenti e lunedì anche la polizia locale del comune veneziano effettuerà le verifiche del caso. E l’Anpi chiede “l’immediata revoca della concessione balneare”.

Lo stabilimento, come raccontato da Repubblica, chiarisce fin dall’ingresso qual è la propria ‘area’: “Zona antidemocratica e a regime. Non rompete i c….”. All’interno, tra i 650 lettini disposti sul bagnasciuga e la zona ristoro, altre scritte e foto di chiaro stampo fascista. “Regole: ordine, pulizia, disciplina, severità” e “Difendere la proprietà sparando a vista ad altezza d’uomo, se non ti piace me ne frego!”. E ancora: “Servizio solo per i clienti… altrimenti manganello sui denti”. Frasi di Ezra Pound e poster di Mussolini in bella mostra, fanno da contorno ai discorsi diffusi all’altoparlante dal proprietario, Gianni Scarpa, tra una democrazia che “fa schifo” e i “tossici da sterminare”, passando per un “sono totalmente antidemocratico”. Caterve di “me ne frego” e bagni come “camere a gas”.

Dopo le rivelazioni di Repubblica, l’Anpi di Chioggia ha diffuso un comunicato per stigmatizzare “in ogni maniera il comportamento provocatorio e pericoloso del gestore concessionario della spiaggia Punta Canna” e chiedere “l’immediata revoca della concessione balneare allo stabilimento e l’applicazioni delle sanzioni previste dalle leggi”. Scarpa, spiega l’Associazione dei partigiani, è “miranese, i clienti sono turisti che vengono da altre parti del Veneto, la concessione demaniale arriva dallo Stato, così come chi dovrebbe far rispettare la legge Mancino e la Costituzione, ovvero la Prefettura di Venezia per mano delle autorità di pubblica sicurezza”.

Poi ricorda che, “in quanto concessione demaniale sul suolo italiano”, Scarpa “è tenuto a rispettare le leggi dello Stato, congruenti con la Costituzione nata dalla resistenza antifascista” e “a subire le giuste sanzioni in caso di trasgressione”. L’Anpi ha infine chiesto un incontro all’assessore comunale al demanio, Marco Veronese, e al sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, “affinché levino la loro voce a tutela del quadro di civiltà del territorio a loro affidato in amministrazione”.

“Se ci saranno infrazioni alla normativa per quanto ci riguarda, profili penalmente rilevanti o irregolarità nella struttura – spiega proprio Veronese – il Comune interverrà immediatamente. La notizia di reato è già all’attenzione dell’autorità giudiziaria e quindi l’iter farà il suo corso”.

 

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione