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Spese pazze Emilia-Romagna, ex capogruppo Pd condannato a pagare 518mila euro a Regione

Lo ha stabilito la Corte dei Conti, che ha depositato le sentenze sui capigruppo in carica nella scorsa legislatura, citati a giudizio dalla Procura contabile per i rimborsi tra la fine del 2011 e il 2012
Spese pazze Emilia-Romagna, ex capogruppo Pd condannato a pagare 518mila euro a Regione
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L’ex presidente del gruppo Pd nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Marco Monari, dovrà risarcire la Regione con 518mila euro. Lo ha stabilito la Corte dei Conti, che ha depositato le sentenze sui capigruppo in carica nella scorsa legislatura, citati a giudizio dalla Procura contabile per i rimborsi tra la fine del 2011 e il 2012. Monari fu protagonista di un imbarazzante audio, per cui poi chiese scusa, in cui definiva “troia” la giornalista Milena Gabanelli.

Per Monari la richiesta di condanna era di 614mila euro; dopo di lui la cifra più alta dovrà risarcirla l’ex Idv Liana Barbati, 102mila euro (147mila la richiesta), poi c’è l’ex Udc Silvia Noé (39mila, con 46mila di richiesta). Riduzioni importanti rispetto alle contestazioni per gli altri: Luigi Villani (Pdl) deve pagare 27mila euro e non 101mila, Roberto Sconciaforni (Fds) 13mila e non 89mila, Gianguido Naldi (Sel) 23mila e non 108mila, Andrea Defranceschi, ex M5S, 20mila e non 67mila; l’ex presidente del gruppo Misto Matteo Riva poco più di duemila, a fronte di una richiesta di 96mila. Tutti erano difesi dagli avvocati Antonio Carullo e Giulio Guidarelli.

L’8 giugno scorso la procura invece aveva chiesto sette assoluzioni e sei condanne a pene tra un anno e mezzo e cinque anni: nel processo per peculato a 13 ex consiglieri regionali del gruppo del Pd, per le spese messe a rimborso tra giugno 2010 e dicembre 2011. Nelle prossime udienze prenderanno la parola le difese, mentre la sentenza del tribunale di Bologna è prevista dopo l’estate. La richiesta di pena più alta è cinque anni per proprio per Monari. Il Pm ha chiesto poi due anni e sei mesi per Luciano Vecchi, due anni e tre mesi per Rita Moriconi, tra i cui rimborsi c’era anche un acquisto in un sexy shop, un anno e sei mesi per Thomas Casadei, Roberto Piva, Valdimiro Fiammenghi. Assoluzione per Marco Carini, Gabriele Ferrari, Roberto Garbi, Mario Mazzotti, Roberto Montanari, Giuseppe Pagani e Damiano Zoffoli.

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