Andrea Montanari prende il posto di Orfeo come direttore del Tg1 e Gerardo Greco prende il posto di Montanari alla guida di Radio 1 e Giornale Radio. Nonostante il nome più accreditato per il Tg del primo canale fosse quello di Antonio Di Bella, direttore di Rai News, il consiglio d’amministrazione ha approvato la nomina di Montanari, dal 2016 ai vertici della Radio dove aveva esordito nel 1994. Nel 1997 l’approdo alla televisione, come cronista politico e quirinalista al Tg1; nel 2013 ha affiancato Mario Orfeo come vice direttore del Tg1, testata che ora è chiamato a dirigere: esperienza che gli garantisce solidi rapporti professionali con tutta la redazione e la stima dei sindacati. Sulla poltrona di Montanari invece andrà Gerardo Greco, attualmente conduttore della trasmissione Agorà. Greco è stato corrispondente corrispondente da New York sia per il Giornale Radio Rai che, successivamente, per il Tg2.

Mario Orfeo il 9 giugno è stato eletto alla direzione generale della Rai, con il solo voto contrario di Carlo Freccero, che si era provocatoriamente autocandidato come dg. La decisione aveva sollevato le polemiche del Movimento 5 Stelle, che aveva parlato di un “vero e proprio golpe renziano”. La nomina di Orfeo era arrivata dopo le tribolate dimissioni di Antonio Campo dall’Orto, costretto a lasciare la direzione generale del servizio pubblico dopo che il suo piano di informazione era stato bocciato dall’intero consiglio d’amministrazione. Fra i voti contrari anche quello del suo braccio destro, la presidente Rai Monica Maggioni. Sfiduciato dal cda, Campo dall’Orto aveva rassegnato le proprie dimissioni dopo un incontro di un’ora e mezza con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Fra i nodi lasciati da sciogliere, anche quello dell’autoregolamentazione sulle remunerazioni: ieri, alla presenza del neoeletto dg Orfeo, è stata approvata la delibera sui compensi per prestazioni di natura artistica superiori al “tetto” dei 240mila euro. Le prestazioni “artistiche” che potranno sforare sono quelle “in grado di offrire intrattenimento generalista oppure di creare o aggiungere valore editoriale”.

“Apprezziamo che siano stati scelti due professionisti interni, e con esperienza nelle testate che ora sono chiamati a dirigere”, si legge in una nota di Usigrai, il sindacato dell’azienda pubblica. Ai nuovi direttori si chiede il “coinvolgimento di tutte le risorse, senza esclusioni né marginalizzazioni” per  “fornire una informazione indipendente e pluralista”. La nota si chiude con un’esortazione indirizzata a Orfeo: “Dopo i provvedimenti di emergenza chiediamo al neo direttore generale di dedicarsi ora con urgenza alla indispensabile riforma editoriale, mettendo in atto i segnali di discontinuità che abbiamo chiesto dopo due anni di stallo”.

Articolo Precedente

“Robinù”, questa sera su RaiDue il documentario di Michele Santoro sui babyboss

next
Articolo Successivo

Elezioni Palermo, perché il marchingegno di La Vardera è un’operazione mica da ridere

next