Bagarre nella Commissione Affari Costituzionali della Camera, durante la maratona dedicata alla votazione dei 780 emendamenti sulla legge elettorale. Nella giornata di ieri, conclusasi con la sopravvivenza dell’accordo Pd-M5s-Fi-Lega sul modello tedesco, a scatenare una polemica infuocata è il deputato di Mdp, Arcangelo Sannicandro, favorevole alle preferenze e fortemente critico con l’intesa raggiunta dai quattro partiti: “Questo accordo lo volete disvelare ai cittadini italiani? Vorrei sapere cosa volevano e cosa hanno ceduto Pd, M5S e Fi in questa trattativa, perché altrimenti continuiamo a fare un qualcosa che non tiene conto degli interessi dei cittadini, nel solito sistema italiano omertoso. E’ evidente che tutto quello che si fa qui” – continua – “lo si sta facendo in nome delle esigenze delle segreterie dei partiti, che ormai sono partiti personali. Tutti i giornali stanno gridando allo scandalo perché abbiamo avuto due sentenze della Corte Costituzionale, secondo cui i Parlamenti così eletti sono Parlamenti di ladri di democrazia. Per stare qui bisogna avere i voti e bisogna faticare a raccogliere i voti”. Durissima stoccata al M5S, a cui il deputato attribuisce una personale versione dello slogan “aprire il Parlamento come scatolette di tonno”, riferendosi invece alle sardine. E rincara: “Il marinaio buono si vede quando il mare è in tempesta. Le persone serie si vedono alla prova dei fatti. Adesso che ci troviamo in questa legge elettorale? Apri la scatola di sardine e ci trovi non i voti, ma i nominati. E con questo vostro silenzio si sta chiudendo la scatola di sardine, per non far vedere che dentro non ci sono né voti, né democrazia, ma c’è il pateracchio fatto tra 4 forze politiche, cioè tra 4 ladroni della democrazia. E non sia offesa per nessuno. Si può fare furto della democrazia”. “Lei ha detto ladroni” – insorge il deputato Pd Emanuele Fiano, relatore della legge elettorale – “Io ‘ladroni’ non me lo faccio dire da nessuno!“. Si scatena tra i due parlamentari un battibecco roventissimo, a stento sedato dal presidente della Commissione Andrea Mazziotti, mentre Fiano esige reiteratamente le scuse. “Fiano, non ti alterare fintamente” – ribatte Sannicandro – “Posso dire almeno ‘esproprio di democrazia’? Come si dice in italiano quando ti riferisci a uno che toglie qualcosa agli altri? Presidente, mi aiuti lei”. Protesta anche Roberto Giachetti del Pd. E il deputato Mdp si congeda con epilogo ironico: “Chiedo scusa ai dispensatori d democrazia e chiudiamo la questione. Affascinato da questa elargizione di democrazia tracimante, io chiedo a questi generosi personaggi di darci almeno la spiegazione di tanta generosità”

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M5s, Di Maio “Vogliamo fare la legge elettorale per andare al voto. L’accordo con Pd e FI non lo prevede, ma sia chiaro”

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