Seconda edizione, due anni dopo, per rilanciare il reddito di cittadinanza. Il Movimento 5 stelle ha annunciato che il 20 maggio organizzerà la seconda marcia Perugia-Assisi: l’obiettivo è quello di riportare l’attenzione su uno dei temi che sta più caro ai 5 stelle, proprio nel momento in cui ci si prepara alla campagna elettorale e in contemporanea alla scrittura in rete del programma di governo. “Questa”, si legge nell’annuncio sul blog, “è la massima priorità per gli italiani e vogliamo ricordarlo con una grande manifestazione pacifica: nessuno deve rimanere indietro”. In un intervento video, rilanciato dal sito M5s, è la senatrice Barbara Lezzi a fare da testimonial dell’iniziativa: “Per noi il reddito di cittadinanza è una vera e propria manovra economica. Perché? Perché farebbe ripartire immediatamente i consumi e quindi ci sarebbe un circolo virtuoso a favore anche delle nostre piccole e medie imprese”.

L’inizio della marcia è previsto per le 11.30: partenza dalla Basilica di San Pietro di Perugia e arrivo alla Basilica Santa Maria degli Angeli di Assisi. “Cammineremo insieme per circa 19 chilometri perché il reddito di cittadinanza è l’unico modo per liberare le persone dalla miseria e restituire loro la dignità”. L’iniziativa itinerante ripercorre alcune delle tappe molto care al movimento pacifista italiano. Quella del reddito di cittadinanza è un’ipotesi molto discussa e già bocciata, tra gli altri, dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, secondo cui “con sussidio e assistenzialismo per tutti si ammazza l’Italia”. Esperienze simili sono invece già state applicate a livello locale, dai comuni di Bari e Livorno fino alla Regione Emilia Romagna. “E’ una battaglia”, si legge sul blog, “prima di tutto di civiltà. In Europa le uniche due nazioni a non averlo sono l’Italia e la Grecia“.

Alla prima edizione, avvenuta il 9 maggio 2015, parteciparono anche i due fondatori Beppe Grillo e  Gianroberto Casaleggio ed ebbe visibilità proprio perché da lì partì una specie di apertura dei 5 stelle per trattare con la maggioranza di governo sull’argomento. In realtà da quel giorno poco è cambiato. Il disegno di legge per introdurre il reddito di cittadinanza è stato presentato in Parlamento a dicembre 2014, e nonostante incontri il favore anche di buona parte della sinistra, non ha mai superato lo scoglio dell’Aula. E in proposito il M5s accusa i partiti, in particolare il Pd: “L’unico obiettivo dei partiti è arrivare a settembre per prendersi una pensione privilegiata dopo aver lavorato solo 4 anni, 6 mesi ed 1 giorno. Degli italiani se ne fregano. Nel nostro Paese milioni di pensionati sopravvivono con pensioni da fame inferiori ai 500 euro (26% delle pensioni erogate dall’Inps); migliaia di persone, soprattutto giovani, sono costrette ad emigrare alla ricerca di un futuro (115.000 nel solo 2016). La disoccupazione è alle stelle, soprattutto quella giovanile. La povertà è ai massimi storici anche per la mancanza di lavoro (il 28,9% dei residenti in Italia sono a rischio povertà. Un cittadino su due se parliamo del Sud)”. Il problema è sempre quello delle coperture necessarie per far partire concretamente il progetto: “Sono”, conclude il blog, “necessari 17 miliardi di euro (14,9 per il sostegno al reddito e 2,1 per la creazione di nuova impresa e per il rafforzamento dei Centri per l’impiego), ovvero, soltanto il 2% della spesa dello Stato”.

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