Il piccolo Charlie è affetto da una sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, malattia rara che causa un progressivo e inesorabile indebolimento muscolare. Per la medicina è incurabile, ma i suoi genitori, Connie Yates e Chris Gard, vogliono che continui a vivere. Un caso che è arrivato in tribunale e sul quale si è pronunciata l’Alta Corte di Londra. In senso opposto rispetto ai desideri della madre e del padre del piccolo: il giudice Nicholas Francis ha stabilito che i medici possono staccargli la spina e lasciarlo morire. La decisione, ha spiegato il magistrato, è stata presa “con la più profonda tristezza nel cuore”, ma nella “piena convinzione” che fosse nel migliore interesse del piccolo. Ma ha sconvolto i genitori, che si dicono “devastati” e sono scoppiati a piangere in aula. Francis, che ha anche visitato Charlie in ospedale, ha reso onore alla “campagna coraggiosa e dignitosa” di Connie e Chris, alla “dedizione assoluta verso il loro meraviglioso bambino, fin dal giorno in cui è nato”. E si dice consapevole che “questo è il giorno più nero per la mamma e il papà di Charlie. Il mio cuore è con loro”.

Il caso del bambino è da mesi al centro delle cronache britanniche: i medici del Great Hospital di Londra si sono rivolti ai giudici perché convinti che il bambino sia senza speranze, per l’assenza di una terapia accettata contro la patologia di cui soffre. I genitori volevano provare a sottoporlo a un trattamento sperimentale negli Stati Uniti e hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere le spese, arrivando a raccogliere 1,25 milioni di sterline da oltre 80mila donatori. Ma i giudici inglesi hanno dato ragione ai sanitari. La famiglia di Charlie, però, non si ferma e intende ricorrere in appello.

Come riporta Laura Hobey-Hamsher, legale della famiglia, mamma e papà del piccolo non riescono a capire “perché i giudici non hanno voluto concedere a Charlie nemmeno una possibilità di trattamento”. Ci sarà tempo 3 settimane per fare ricorso e fino ad allora, assicurano i vertici del Great Ormond Street Hospital, il bambino verrà mantenuto in vita. Un epilogo diverso rispetto al caso di Marwa, bimba di 15 mesi di Marsiglia rimasta completamente paralizzata e incosciente a causa di un “virus fulminante” che le ha arrecato “danni neurologici permanenti”. Anche in quel caso i medici si erano rivolti al giudice per sospendere i trattamenti, contrariamente alla volontà dei genitori. Ma il tribunale ha dato ragione alla mamma e al papà della bimba: a Marwa non sarà staccata la spina.

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