Sfregiò con l’acido e rese cieco l’ex fidanzato, reo di averla lasciata quando aspettava un bambino. Dopo la condanna definitiva a 8 anni per lesioni gravissime, il Tribunale per i minori di Brescia ha dichiarato lo stato di adottabilità dei figli – di tre anni e mezzo e 15 mesi – di E. P., la donna di 28 anni che la notte tra il 19 e il 20 settembre del 2012  a Travigliato (Brescia) aggredì William Pezzullo. Da tempo entrambi i piccoli – un maschietto e una femminuccia – vivono lontano dalla madre su ordine dei giudici che avevano adottato un provvedimento provvisorio in attesa della sentenza depositata nelle scorse ore.

La donna è stata condannata anche per stalking, ad un anno e sei mesi: parte lesa nel nuovo processo ancora l’ex. Durante quel dibattimento il pm aveva sottolineato come dai messaggi della donna emergesse “una personalità non idonea a esercitare la potestà genitoriale”. “Il primo figlio però non aveva un padre, mentre la bimba un padre ce l’ha ed è il ragazzo che E. ha conosciuto in comunità e sposato a luglio” aveva spiegato il legale della donna quando un anno fa la decisione decisione del Tribunale non era definitiva. Contro la sentenza di adottabilità è stato annunciato ricorso.  

Quando fu arrestata la donna spiegò di aver gettato, con l’aiuto di un altro uomo (condannato a 10 anni), un secchio di acido contro la vittima, che non ha mai riconosciuto il bambino, per “vendetta“. Pezzullo, invalido al 100%, non è mai stato risarcito e aveva lanciato una petizione online sul sito www.change.org per chiedere un intervento del Governo perché fosse istituito un fondo per risarcire le vittime di aggressioni che come lui non riescono a ottenere nulla.

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