Troppo occupati ad interessarsi di Virginia Raggi, ai media italiani è del tutto sfuggita la notizia delle violenze subite in gennaio in Patagonia dalla Comunità Mapuche. Ma chi sono i Mapuche?

I Mapuche (termine composto dalle parole Che, “Popolo”, e Mapu, “della Terra”) sono una popolazione indigena che attualmente vive divisa fra Cile e Argentina. La loro storia è simile a quella di tante altre popolazioni native. Se ne stavano tranquilli nelle loro terre finché non arriviamo noi occidentali (nella specie, gli spagnoli) a massacrarli, a privarli delle loro terre e di recente a costruire dighe, autostrade e realizzare piantagioni invasive. Della serie: non esiste una faccia buona del capitalismo. La storia si ripete sempre uguale dappertutto nel mondo. Quello che noi chiamiamo progresso, per i nativi è solo distruzione e morte.

Nel 1991, in una porzione delle terre patagoniche argentine abitate dai Mapuche il capitalismo è arrivato sotto la forma della famiglia Benetton, che ha acquisito per 50 milioni di dollari 900.000 ettari di terre dalla compagnia Tierras De Sur Argentino, principale proprietaria di terre nella Patagonia argentina. Un tempo il colonialismo operava con le armi, oggi molto più semplicemente bastano i soldi. Acquisite le terre, la Benetton ha proceduto allo sfollamento dei Mapuche, incompatibili con il progetto economico della famiglia italiana. Ed è così che oggi nelle terre di Benetton vengono allevati 260mila capi di bestiame, tra pecore e montoni, che producono circa 1 milione 300mila chili di lana all’anno i quali sono interamente esportati in Europa. Nello stesso terreno sono allevati 16mila bovini destinati al macello.

Ma i Mapuche sono una popolazione tutt’altro che arrendevole (vorrei vedere noi al loro posto cosa faremmo!), ed è così che iniziano una lotta incruenta contro gli italiani, lotta che si è acuita negli ultimi anni ed è sfociata nella ri-occupazione di parte delle terre loro sottratte. Ed è così che nella notte fra il 10 e l’11 gennaio scorso interviene la polizia argentina, a seguito delle denunce dei Benetton. Ed i resistenti Mapuche, raccontano, vengono picchiati, ammanettati e trascinati per i capelli; le loro case distrutte, i loro animali rubati o uccisi. Amnesty International Argentina ed altre ong hanno denunciato con forza l’ennesima violazione dei diritti umani. “Non lasceremo che ci caccino, piuttosto ci faremo bruciare”, ha detto uno dei leader della Comunità. La notizia da noi, come dicevo, non ha bucato il video, intenti come sono i nostri giornalisti a seguire le imperdibili vicende della Raggi.

I Benetton sono quelli della United Colors of Benetton, dei bimbi di tutto il mondo uniformati dalla moda, della globalizzazione del vestiario, ma anche delle foto coraggiose di Oliviero Toscani che denunciava le disuguaglianze nel mondo: «Il conformismo è il peggior nemico della creatività. Chiunque sia incapace di prendersi dei rischi non può essere creativo» ipse dixit. Perché qualcuno non si prende la briga di andare a vedere oggi le condizioni di vita dei Mapuche nei terreni della Benetton?

Articolo Precedente

Euro, e se Trump avesse ragione?

next
Articolo Successivo

Podemos, le due anime e il rischio di finire nell’angolino

next