Jacqueline Sauvage era stata condannata a 10 anni di carcere per aver ucciso il marito Norbert Marot, che la picchiava da 47 anni e aveva stuprato le loro tre figlie: Sylvie, Carole e Fabienne. Francois Hollande ha deciso di accordarle la grazia definitiva, permettendo alla donna di uscire subito dal carcere. Nel comunicato dell’Eliseo che annuncia la decisione del presidente francese si legge che Sauvage “è stata sì condannata ma è stata anche vittima di violenze per tutta la vita. È per questo che esiste il diritto alla grazia: per situazioni umane eccezionali” come questa. La grazia “mette fine immediatamente alla detenzione”, conclude la nota. Il termina della pena era fissato per il 2 luglio 2018.

Jacqueline Sauvage uccise il marito la sera del 10 settembre 2012. Lui era tornato a casa e l’aveva picchiata, prima di andare a sorseggiare un whisky sul terrazzo. La donna gli sparò alle spalle con un fucile da caccia, poi chiamò i soccorsi e il figlio Pascal, che proprio quel giorno si era arrabbiato per l’ennesima volta con il padre. Lavoravano tutti nell’impresa familiare di trasporti, dove subivano continuamente i suoi soprusi. Pascal però non rispose al telefono: solo poche ore più tardi, quando era già nelle mani della polizia, Jacqueline Sauvage seppe che il figlio si era impiccato, nelle stesse ore in cui lei aveva ucciso il marito.

Già in primavera Hollande aveva concesso alla donna una grazia parziale, che non aveva annullato il verdetto di colpevolezza ma permetteva di presentare la richiesta di liberazione, sempre respinta però dai giudici. Le figlie di Jacqueline Sauvage avevano allora scritto una lettera al capo di Stato, per chiedere la grazia definitiva a favore della madre, diventata un simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Il loro desiderio è stato esaudito, come Hollande ha voluto far sapere anche su Twitter: “Ho deciso di accordare a Jacqueline Sauvage lo sconto del residuo della sua pena. Questa grazia mette fine immediatamente alla sua detenzione”.

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