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Elezioni Usa 2016, le tre lezioni di comunicazione che ci ha dato Trump - 4/4

Elezioni Usa 2016, le tre lezioni di comunicazione che ci ha dato Trump - 4/4
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3. In democrazia i cittadini possono battere i poteri forti

Vip, economisti, banche, giornali, opinionisti, l’Onu, altri capi di Stato e tutto l’establishment mondiale hanno fatto una campagna sfrenata per la Clinton. Ma se una democrazia funziona e il voto non è manipolato, i cittadini possono vincere contro i poteri forti. Questo dispiegamento di forze al servizio di Hillary ha solo fatto un servizio allo storytelling di Trump, permettendogli, seppur milionario, di passare come uomo del popolo contro i poteri forti. Perché più forti di lui.

Siamo in una stagione in cui in tutto il mondo c’è sfiducia nei poteri. E’ l’effetto della crisi del 2007. Da quel giorno i cittadini hanno capito che i leader, al contrario dell’essere infallibili, sono spesso degli incapaci e che tutto ciò che i cittadini hanno dipende dai propri sforzi. Le ferite della crisi sono ancora fresche, e così lo è anche questo sentimento. Oggi l’antipolitica vince sempre contro il Palazzo.

Un’ultima cosa importante. Gli stessi tromboni che dicevano che la Clinton e la sua campagna stavano facendo a pezzi Trump, ora diranno che il nuovo Presidente è un dittatore e che il mondo è in pericolo. In campagna elettorale, se hai meno budget del tuo avversario, devi essere esagerato se vuoi fare notizia. E’ così che scali la catena mediatica e finisci sui giornali e le tv di tutto il mondo con le tue dichiarazioni.

Quindi, se siete spaventati dalle uscite di Trump e temete possa essere un dittatore, state tranquilli. Ora che ha conquistato la Casa Bianca, Trump si accentrerà sempre di più, moderandosi. Ora è il Presidente degli Stati Uniti, non ha bisogno di dichiarazioni choc per fare notizia.

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