“Calcolare l’indennità del parlamentare in base al reddito da lui percepito prima di essere eletto”: lo propone nell’Aula della Camera Renato Brunetta di Fi in discussione generale sulla proposta di legge sul trattamento economico di deputati e senatori. “Dobbiamo fare in modo – spiega, dopo un lungo excursus storico sulla natura e le ragioni dell’indennità parlamentare – che fare politica non determini né un arricchimento né un impoverimento del parlamentare. Magari mettendo un tetto per chi prima di entrare in Parlamento percepiva un reddito particolarmente elevato. Si tratta di fotografare l’esistente, di diventare né più ricchi né più poveri, garantendo al parlamentare tutti quei servizi che sono essenziali all’esercizio del mandato. Così si arriva ad un vero dimezzamento della spesa…”. E per chi prima di entrare in Parlamento non aveva un reddito? “Prevediamo per loro il reddito di cittadinanza: sarebbe un’utile sperimentazione”, sostiene il presidente dei deputati di Fi. Sul punto ha parlato anche Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta Civica e viceministro dell’Economia: “Riteniamo il dimezzamento lineare un provvedimento assurdo ed è tanto più assurdo che a proporlo sia chi critica i tagli lineari quando vengono fatti. La riduzione sia proporzionale al reddito percepito prima di entrare in Parlamento”

Articolo Precedente

Taglio stipendio parlamentari: Grillo e Renzi, due demagoghi e una capanna

next
Articolo Successivo

Costi politica, Di Battista (M5S): “I volti dei deputati Pd sono colmi di vergogna”

next