Gestisce l’enorme patrimonio immobiliare che Poste Italiane può vantare in Sicilia. Un incarico da dirigente che gli conferisce il potere di indire gare d’appalto. Solo che non potrà farlo. Il motivo? Alessandro Alfano, fratello del ministro dell’Interno, non ha il curriculum richiesto per bandirle. Almeno secondo la nota inviata dal sindacato delle stesse Poste a Milena Gabanelli, che al fratello del leader del Nuovo Centrodestra ha dedicato una parte di Report. Secondo il nuovo codice degli appalti, infatti, per bandire una gara serve una competenza tecnica e quindi una laurea in architettura o ingegneria.

Alfano junior, invece, è titolare solo di una laurea triennale in Economia, ottenuta dopo 16 anni d’iscrizione all’università di Palermo con la valutazione di 93/100 e peraltro finita in passato sotto la lente degli investigatori che indagavano su un giro di esami comprati all’interno dello stesso ateneo. E peraltro il fratello del ministro ha dichiarato il contrario proprio all’inviato del programma di Rai Tre Giorgio Mottola, sostenendo invece di aver conseguito un titolo di studio quinquennale.

La vigilia della messa in onda della puntata, tra l’altro, era stata infiammata dallo stesso Alfano junior, che aveva diffidato la Gabanelli dal trasmettere le sue dichiarazioni perché – a suo dire – erano stato “ottenute contro la mia volontà e da una persona che non si è qualificata come giornalista”. In realtà, è vero che il fratello di Angelino Alfano è stato bloccato all’entrata della sede di Poste a Palermo, e dunque per strada, ma Mottola si è presentato qualificandosi correttamente come giornalista.

Infondata anche la preoccupazione dell’ex rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, che aveva chiesto alla Rai di riportare “integralmente le parti dell’intervista concernenti il predetto Alfano da me rilasciata”. Nel servizio mandato in onda da Report, infatti, l’ex rettore dice solo di non essere invidioso dello stipendio percepito dallo stesso Alfano come dirigente di Poste. Che dopo essere stato trasferito a Palermo, ha chiesto e ottenuto la costruzione di un bagno chimico da 5.600 euro nel suo ufficio.

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