Una volta, se proprio si voleva parlare di spazio e viaggi interstellari a una festa dell’Unità, si sarebbe chiamato da Mosca il compagno cosmonauta Gagarin. Sicuro. Soprattutto da queste parti, in Emilia. Ora invece, ai tempi del turbo-Pd di Renzi, anche nella rossa Bologna è sbarcata l’Enterprise. Certo, per ora resta un mistero quanto sia costato al Partito democratico provinciale la tre giorni di autografi e spettacoli di William Shatner, il mitico capitano Kirk della serie televisiva americana StarTrek. Di certo c’è solo che l’evento tenutosi tra gli stand della festa de l’Unità più grande d’Italia tra il 16 e il 18 settembre, potrebbe essere costato più di quanto ha fruttato. Il Pd tuttavia non comunica, per ora, gli incassi: “Ma è solo questione di qualche settimana: come ogni anno presenteremo online il bilancio della festa, in maniera trasparente”, assicura a ilfattoquotidiano.it Carlo Castelli, tesoriere provinciale del partito. Nel bilancio che sarà presentato agli iscritti potrebbe mancare una cifra e probabilmente non bassa. “Per quanto riguarda il cachet dell’attore – spiega Castelli – a noi è stato chiesta la riservatezza e da contratto non possiamo comunicarlo a nessuno”. E su come sia andata in termini di incassi la tre giorni con la star di Hollywood il tesoriere non si sbilancia: “Aspetto di avere i dati”. Eppure in una intervista comparsa poche ore prima sul Corriere di Bologna lui stesso aveva confermato una possibile perdita con l’operazione Star Trek: “È un’iniziativa che potrebbe andare in pareggio o portarci un piccolo deficit, ma l’abbiamo messo in conto”.

Non è chiaro per ora neppure in quanti siano arrivati per incontrare il capitano Kirk al Parco nord di Bologna. C’è chi parla di 600, chi di 1000, chi di 1500 fan della serie tv che quest’anno festeggia i suoi 50 anni. Diverse erano le opportunità e i costi per chi voleva stare vicino al proprio idolo: una foto con Shatner 50 euro; un autografo 60 euro; il biglietto per lo spettacolo andava dai 25 a 50 euro. Per il pacchetto completo, con cena in omaggio, si arrivava a 150 euro. Pagato Shatner con il cachet fisso (di cui non si conosce l’entità), gli incassi sono andati al Pd, ma probabilmente in maniera inferiore rispetto a quanto atteso. “Non lo facciamo per guadagnarci – aveva detto anche il responsabile della festa Fabio Querci, anche lui fan di Star Trek – ma per animare la festa”. In diversi tuttavia erano rimasti un po’ sorpresi nel vedere ospitare un divo americano a una festa di un partito politico in Italia.

Detto questo, al di là del capitano Kirk, quella appena passata non sarà una festa memorabile per le casse del Pd bolognese. Un anno fa la manifestazione, che dura tradizionalmente un mese tra agosto e settembre, fruttò al Pd provinciale quasi 200mila euro. Niente rispetto alla media di 300mila euro di utile del 2014 (quando però fu ospitata anche la festa nazionale) e degli anni precedenti. La kermesse quest’anno è stata addirittura allungata in corsa di due giorni: invece di durare dal 25 agosto al 19 settembre è andata avanti sino al 21. Voci dagli stand parlavano di una decisione presa a fronte di un netto calo negli incassi degli stand della festa più importante d’Italia. “Ha piovuto per quattro giorni con pioggia battente tipo tornado, molto più degli anni passati. Certe sere abbiamo rischiato di dovere chiudere per sicurezza e per di più erano venerdì, sabato e domenica”, spiega Castelli. Che però è ottimista e non vuole sentire parlare di bilanci in rosso: “Secondo me avremo comunque un utile, ma ci vuole un mese per calcolarlo. Non posso adesso dare delle cifre che sarebbero sparate a casaccio”.

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