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Rai, il monito del Colle non arriverà perché Viale Mazzini è tv di sistema

Rai, il monito del Colle non arriverà perché Viale Mazzini è tv di sistema
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Ho letto l’editoriale di Padellaro su Il Fatto Quotidiano in cui chiede l’intervento del presidente della Repubblica Mattarella al fine di riequilibrare l’informazione Rai sul referendum. Padellaro si dice sicuro di un intervento presidenziale per una serie di motivi tutti validi. Talmente validi che… resteranno lettera morta.

Mi spiace per l’onesto Padellaro ma la Rai è già stata mobilitata per puntellare il governo Renzi e tenerlo ancorato al sistema di Bruxelles. La Rai ha cambiato governance per essere “la tv del sistema”, che è cosa diversa dall’essere “la tv del potere”. Provo a spiegarmi. Un tempo, con declinazioni diverse, la Rai era funzionale a un potere politico che comunque trovava riscontro in libere elezioni. Nel suo complesso c’era una sfida elettorale che distribuiva il potere e, per quante distorsioni ci fossero, il potere non calava dall’alto.

Sono anni che non è più così: Palazzo Chigi è diventata una casella di cui dispone arbitrariamente il Sistema (Non è un caso che pure la stampa internazionale tifi Sì per paura di una vittoria dei Cinquestelle). E il ruolo del Colle è stato sempre funzionale a questo nuovo schema, dove il sistema ha preso il potere senza consenso elettorale. Col referendum costituzionale la parola torna ai cittadini: un fastidioso impiccio per lor signori. Ecco perché il Sistema si chiude a riccio e muoverà tutte le leve per impaurire i cittadini. Impaurirli o annoiarli a morte con tecnicismi da ingegneria costituzionale.

Col passare del tempo avremo sempre più modo per semplificare il senso politico e istituzionale di questo referendum, intanto qui basti formulare una domandina facile facile: perché la Rai, la stampa internazionale, il sistema bancario, la commissione europea, Confindustria e chi più ne ha più ne metta stanno facendo di tutto per spegnere voce e luce sulle ragioni del No? Certo, a buttarla sul ridere uno potrebbe rispondere: perché basta la Boschi a screditare le ragioni del Sì. Il guaio è che c’è ben poco da ridere.

In conclusione. La Rai entrerà a piedi uniti nella campagna referendaria, utilizzerà i telegiornali e le trasmissioni. Lo farà sotto lo sguardo complice di Mattarella, il quale se sta zitto nessuno se ne accorge, se invece intervenisse chiedendo un riequilibrio delle posizioni verrebbe smentito dai fatti e così perderebbe due volte.

La Rai è nuova solo nel senso in cui Renzi intende il nuovismo. Renzi è il gattopardo del Sistema e sta vendendo l’Italia al sistema globale (non basta ridurre a testimonial il ruolo del premier rispetto a Apple, Amazon, Google, Philip Morris, Coca Cola… Renzi è presidente del consiglio e alle multinazionali i “like” renziani non bastano mica). La Rai racconterà i miracoli del Sì per poi esaltare le gesta del governo. I tragici numeri dell’economia italiana diventeranno allegre combinazioni numeriche nel grande gioco finanziario. In fin dei conti il Sistema è maestro nel gioco delle tre carte. È con quello che sta fregando i soldi all’economia reale. Col consenso delle istituzioni.

Ps. A proposito di Rai. Con tutti i giornalisti che ha a contratto perché continua a prenderne di nuovi nelle redazioni altrui? Servono nuove partita iva prossime a fare causa di lavoro? L’Usigrai e la Commissione di Vigilanza non hanno niente da dire?

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