Dopo i ribassi della prima settimana di agosto, la convocazione per fine settembre di una riunione informale dell’Opec dà il la a una tornata di rincari dei carburanti nei giorni delle partenze per le ferie. Eni ha aumentato i prezzi raccomandati di benzina e diesel rispettivamente di 2 e di 1 centesimo. Si attendono le mosse delle altre compagnie, che il 3 agosto avevano ritoccato i listini al ribasso alla luce delle quotazioni dei prodotti petroliferi, con il barile poco sopra i 42 dollari. Lunedì l’organizzazione dei maggiori produttori, oggi spaccata e sempre meno potente nel decidere le sorti del mercato, ha annunciato che dal 26 al 28 settembre ad Algeri si terrà un vertice che esaminerà il previsto “aumento della domanda nel terzo e nel quarto trimestre”. Secondo l’Opec, “l’andamento del prezzo del petrolio osservato recentemente e la volatilità attuale dei mercati sono solo temporanei”.

In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati lunedì dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del ministero dello Sviluppo, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della verde è pari a 1,425 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,418 a 1,440 euro/litro (no-logo 1,408). Per il diesel si rileva invece un prezzo medio pari a 1,272 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,265 a 1,290 euro/litro (no-logo a 1,252). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,533 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,494 a 1,606 euro/litro (no-logo a 1,440), mentre per il diesel la media è a 1,384 euro/litro, con le compagnie da 1,344 a 1,460 euro/litro (no-logo a 1,284). Il Gpl, infine, va da 0,533 a 0,554 euro/litro, che cala a 0,522 per la no-logo.

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