Alla prima udienza del processo per turbata libertà degli incanti a carico dell’attuale sindaco Pd di Lodi Simone Uggetti (in carica sino al 31 luglio), l’imputato si è rifiutato di rispondere ai cronisti arrivando a palazzo di giustizia. Scena muta di fronte a chi gli chiedeva se anche davanti ai giudici avrebbe sostenuto la tesi, che ha rivendicato al momento dell’arresto, di aver fatto tutto per “il bene della città”. L’udienza, che alla fine è durata un’oretta scarsa, ha visto la presentazione della parte civile proposta da un attivista del Movimento 5 stelle di Lodi, che si è offerto di costituirsi in qualità di “azione popolare sostitutiva” e come cittadino di Lodi. “Come abitante di questa città – ha detto Massimo Casiraghi – mi sento danneggiato e voglio giustizia per questo. Certo se il giudice dovesse darci ragione, devolverei ogni cifra che mi sarà riconosciuta a favore del comune”. Il giudice ha sospeso l’udienza per riservarsi di decidere sulla costituzione di Casiraghi. “Ma siamo fiduciosi che possa accettarla”, ha detto Marcello Pistilli del Foro di Milano, l’avvocato che rappresenta il militante penta stellato  di Fabio Abati

Articolo Precedente

Traffico di rifiuti, gli atti non arrivano in Cassazione: il processo ai Pellini rischia la prescrizione

next
Articolo Successivo

Giulio Regeni, in piazza a Roma per chiedere ancora la verità

next