Silvio Berlusconi scrive ai giudici di Napoli e li invita ad andare avanti col processo d’Appello per la compravendita dei senatori: avrebbe potuto avvalersi del legittimo impedimento per le sue condizioni di salute (è stato appena dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano dopo un delicato intervento chirurgico al cuore) ma ha deciso di non farlo. E’ iniziato così, con il deposito di poche righe scritte di suo pugno dall’imputato, il processo di secondo grado per la corruzione dell’ex senatore Sergio De Gregorio, per il quale Berlusconi e il faccendiere Valter Lavitola furono condannati in primo grado a 3 anni di reclusione.

La sentenza fu emessa l’8 luglio 2015. Il reato si è prescritto nel novembre successivo. Gli imputati non hanno rinunciato alla prescrizione. Il dibattimento d’Appello si sta celebrando presso l’aula 312 del palazzo di giustizia di Napoli con l’intervento del giudice a latere Andrea Rovida, alla presenza del sostituto procuratore generale Simona Di Monte. La sentenza è attesa in autunno. Berlusconi, difeso dagli avvocati Michele Cerabona e Niccolò Ghedini, avrebbe potuto un rinvio della prima udienza, ma ha deciso di non farlo.

 

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