Tra due giorni c’è la prima prova. Intanto domenica Valeria Campagna, 18 anni e un esame di maturità da affrontare, è stata eletta in consiglio comunale. Con un bel gruzzolo di 256 voti nella coalizione di liste civiche che a Latina si è incaricata di fare pulizia di 20 anni di centrodestra. Una piccola rivoluzione in linea teorica, al momento solo una promessa in termini pratici. “E’ tutto nato da un’associazione chiamata Rinascita Civile – racconta – che lo scorso luglio mi ha invitato a parlare di politiche giovanili in un forum, sapevano che sono rappresentante d’istituto e che faccio da anni attività con gli scout. Da quell’associazione è nato il movimento civico di Latina Bene Comune. All’inizio ero l’unica ragazza, non si parlava di candidature, c’era solo l’idea di partecipare alla vita della città”.

Cosa significa per Latina la vittoria di Coletta?
“Significa che la città aveva voglia di pulizia. Ed è quello che faremo, una pulizia a livello di persone di valori e di comportamenti. Porteremo in comune quello che manca, legalità e trasparenza. Pretenderemo che i cittadini vengano in Comune a controllare il nostro operato. Sarà casa di vetro”.

Questo lo dice chiunque vinca le elezioni. Un po’ come il neo-eletto che annuncia “sarò il sindaco di tutti”.
“Parlare di ‘casa di vetro’ non significa soltanto pubblicare un bilancio comunale o gli atti amministrativi, anche se in questa città già sarebbe molto. Noi abbiamo già cominciato, pubblicando sul nostro sito il bilancio del movimento, rendicontando le entrate e le spese per dar modo di controllare in che modo abbiamo usato i contributi ricevuti”.

Ve lo hanno già detto che somigliate ai grillini?
“Sì, ce l’hanno detto, ma è solo una somiglianza. Abbiamo in comune il fatto di essere un movimento e la lontananza dai partiti, ma non è il nostro modello”.

I tre problemi principali di Latina.
“In primis la scarsa trasparenza della macchina amministrativa, lo scarso rispetto delle regole. Vogliamo riportare la legalità nell’amministrazione. Poi il decoro urbano, la città deve tornare a essere bella e vivibile. E poi vogliamo metterci qualcosa in questa città, promuovendo un’offerta culturale che non c’è”.

Compirai 19 anni ad agosto. Hai già ricevuto critiche per la tua giovane età?
“Sì, certo. Anche dai nostri avversari. Dicevano ‘Ma cosa pensi di fare a 18 anni, non sei nemmeno diplomata‘. Ho risposto che amministrare una città non è solo una questione di titolo di studio: tra i candidati a sindaco l’unico laureato è Damiano Coletta. E neanche una questione d’età: se resto a braccia conserte fino a 40 anni e poi decido di candidarmi, non posso certo definirmi una persona con esperienza. Da qualche parte si deve pur cominciare”.

Quali tematiche porterai in consiglio?
“Rivalutazione degli spazi della città, creazione di punti di aggregazione per i ragazzi che a parte la zona dei pub non esistono, raccordo tra scuola università e territorio”.

Non temete un “effetto Marino”, il sindaco marziano che prova a fare pulizia in Comune e viene bloccato da quegli stessi potentati che era andato a toccare?
“Sì, siamo tutti nuovi, Damiano in primis. Ma non sarà da solo, ci sarà il movimento con lui”.

Ora però per prima cosa hai la maturità. Argomento della tesina?
“Il tema è quello dell’impegno politico: il percorso degli intellettuali impegnati del ‘900, da Gramsci, a Vittorini, a Calvino”.

Materie preferite?
“Faccio il liceo scientifico, ma sono un’appassionata di storia”.

Cosa vuoi fare da grande?
“Non lo so. All’università mi piacerebbe studiare scienze politiche, poi mi piacerebbe continuare a fare politica”.

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