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Ravenna, sposa a 12 anni per ripianare un debito: tribunale condanna per maltrattamenti i genitori e il marito

È la storia, raccontata dal Resto del Carlino, di una bengalese oggi 22enne fatta sposare bambina nel 2006 dal padre e dalla matrigna, una coppia di commercianti che la picchiava da quando aveva 6 anni. Lei è riuscita a farli condannare: 3 anni di carcere per i familiari e 8 per il marito, che risponderà anche di abusi sessuali
Ravenna, sposa a 12 anni per ripianare un debito: tribunale condanna per maltrattamenti i genitori e il marito
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Prima viene fatta sposare a 12 anni, per ripianare un debito da 30.000 euro dei genitori, che la picchiavano da quando aveva sei anni perché voleva vivere all’occidentale. Poi costretta a subire i maltrattamenti di un marito di 16 anni più grande, alcolista e violento, che abusa di lei già la prima notte di nozze. Il matrimonio, mai trascritto, era stato celebrato a Ravenna nel 2006. È la triste storia di una bambina bengalese, oggi 22enne, che, come riferito da Il Resto del Carlino, è riuscita a portare la famiglia e l’ex marito davanti al tribunale di Ravenna e a farli condannare: 3 anni per maltrattamenti, al padre e alla matrigna, all’epoca residenti a Ravenna e oggi trasferitisi a Rovigo. Per l’uomo, invece, commerciante del Bangladesh anche lui e oggi 37enne, 8 anni di carcere. Dovrà rispondere anche di abusi sessuali.

Secondo quanto la giovane aveva raccontato alla squadra mobile e ribadito nel maggio 2015 in aula davanti al pm Berberini, i genitori – all’epoca commercianti a Ravenna – si erano indebitati per comperare della merce. La necessità di un prestito si era placata grazie alla disponibilità del 37enne, che in quel periodo abitava a Forlì. La proposta di estinguerlo secondo la ragazzina era arrivata dalla matrigna. “Io ero piccola, avevo 12 anni – aveva ricordato la giovane davanti ai giudici – e volevo andare via di casa, volevo avere una vita mia. Mi teneva chiusa in casa, mi diceva che i miei genitori mi dovevano dare i soldi, altrimenti mi avrebbe picchiato ancora. Io non uscivo per paura”. Poi, “dopo varie traversie – scrive il Carlino – era tornata con la famiglia a Ravenna. Qui si era addirittura affacciata la possibilità di un altro matrimonio combinato. Ma lei questa volta aveva preferito scappare”. La ragazza fu trovata nel 2011 a dormire in un casolare abbandonato e affidata ai servizi sociali. Solo a quel punto ha trovato il coraggio di denunciare tutto.

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