Il timore di attacchi politici e di un nuovo fronte di polemica con i sindacati. C’è questo, secondo Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, dietro la decisione presa martedì sera da Matteo Renzi di rinviare al prossimo consiglio dei ministri il decreto correttivo del Jobs Act nella parte sui voucher lavoro. Quelli che secondo il presidente dell’Inps Tito Boeri sono ormai diventati “la nuova frontiera del precariato e che molto spesso, anziché far emergere il lavoro nero, contribuiscono a mascherarlo. Il testo arrivato sul tavolo del governo, stando alle anticipazioni, prevedeva una stretta giudicata decisamente troppo soft da Cgil e Uil. E che avrebbe “regalato spazio agli attacchi del Movimento 5 Stelle”, spiega il Corriere. Non solo: per l’agricoltura erano previste misure più blande rispetto agli altri settori. Scelta che avrebbe prestato il fianco a critiche “da sinistra”, anche a fronte del fatto che il governo ha appena firmato un protocollo contro il caporalato. Di qui la marcia indietro. Se ne riparla dopo le elezioni amministrative.

Ma che cosa c’è scritto nel decreto che tornerà all’ordine del giorno di una delle prossime riunioni del governo? Per prima cosa, alla luce degli abusi nell’utilizzo dei buoni – con cui spesso illecitamente viene pagata solo una parte delle ore lavorate – si prevede che i voucher da 10 euro comprensivi dei contributi siano resi tracciabili: le imprese dovranno inviare un sms o e-mail all’Ispettorato del lavoro entro 60 minuti dall’inizio della prestazione lavorativa comunicando nome del lavoratore, codice fiscale, luogo e data. Per chi viola la norma sono previste sanzioni tra i 400 e i 2.400 euro. Misure insufficienti secondo i sindacati, secondo cui per cancellare gli abusi bisognerebbe escludere interi settori dall’uso dei voucher e imporre un tetto di ore al loro impiego in azienda perché il lavoro pagato in questo modo deve essere residuale.

Per l’agricoltura, secondo Il Sole, dopo i rilievi delle associazioni imprenditoriali l’intenzione del governo era quella di consentire un tempo più lungo, fino a una settimana, per procedere alla comunicazione via mail o messaggio. Ma all’ultimo palazzo Chigi ha dato parere negativo

Il cdm non ha varato nemmeno le nuove norme sui contratti di solidarietà, mirate a promuovere quella espansiva concedendo sgravi alle aziende che fanno nuove assunzioni nei periodi in cui i dipendenti lavorano a orario ridotto. In questo caso il problema è di copertur: la Ragioneria dello Stato ha chiesto chiarimenti sul costo dell’operazione.

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