Bande musicali, pro loco e associazioni di teologi insieme ai più noti Arci, Acli e Touring club italiano: sono oltre 1.300 le associazioni culturali che si sono accreditate al ministero dei Beni culturali per accedere ai finanziamenti del 2 per mille. Fino ad oggi le realtà associative dovevano fare i conti con il 5 per mille alla cultura, che si è però rivelato un flop perché a scegliere il beneficiario non era il contribuente ma lo Stato, con criteri surreali e gravi ritardi. L’ultima legge di Stabilità ha cambiato le cose e dalla prossima dichiarazione dei redditi il cittadino potrà destinare una quota dell’Irpef direttamente all’associazione di preferenza, come già avviene per i partiti politici. Ma il totale complessivo dei contributi non potrà superare i 100 milioni di euroIl nuovo meccanismo si affiancherà, senza sostituirlo, al vecchio 5 per mille. In aprile un decreto ha fissato i criteri per accreditarsi al ricevimento dei contributi, e il 2 maggio è stato pubblicato l’elenco delle associazioni richiedenti.

Tra le realtà più note diversi circoli Arci, ma anche le Acli, il Touring club italiano, l’Unione nazionale delle pro loco italiane, Unitre – Università della terza età e l’Auser, l’associazione per gli anziani della Cgil. A fare la parte del leone sono le organizzazioni che fanno attività musicale, dalle filarmoniche ai corpi bandistici. Ma tra le arti possono vantare un’importante rappresentanza anche le associazioni che si occupano di teatro e cinema e gli “amici” dei musei Brera, Poldi Pezzoli, Bagatti Valsecchi. Numerose anche le pro loco che si sono fatte avanti da tutta Italia per accedere al 2 per mille, mentre non mancano le curiosità come le realtà dedite a origami, studi di filosofia teologia, yoga e ayurveda. Ma non mancano nemmeno gli appassionati della cucina di pesce riuniti nella “associazione culturale Congrega dei Liffi“.

Il decreto che regola l’accesso al 2 per mille stabilisce i criteri che le associazioni devono seguire per potersi accreditare. Ma le maglie per accedere ai contributi sembrano alquanto larghe: le varie realtà associative devono solo indicare nel proprio statuto “la finalità di svolgere e/o promuovere attività culturali” ed essere attive da almeno cinque anni. E in allegato alla domanda presso il ministero, le associazioni devono presentare l’atto di notorietà e “una relazione sintetica descrittiva dell’attività”.

Nella propria dichiarazione dei redditi, il contribuente potrà destinare il 2 per mille a solo una delle associazioni presenti nell’elenco. Tuttavia, l’ammontare complessivo dei finanziamenti non potrà superare i 100 milioni di euro, come stabilito dall’ultima legge di Stabilità. E nel caso di errori nella compilazione del modulo da parte del contribuente, gli importi saranno ripartiti in proporzione al numero di scelte raccolte da ogni soggetto accreditato.

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