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Lauriano Po: la sindaca sotto processo per aver tutelato il suo territorio

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Uno dei sogni di un ambientalista è che un terreno da edificabile ritorni agricolo. Ed i sogni talvolta si realizzano. Di rado, ma può capitare. Anzi, è capitato. Dove? A Lauriano Po, un piccolo comune del torinese adagiato fra la pianura del Po e le colline del basso Monferrato. Peccato che, a seguito dell’adozione del provvedimento, il sindaco oggi abbia un processo penale in corso. Mosso dalla curiosità e dalla singolarità del caso, di cui alcuni quotidiani hanno anche dato notizia, sono andato a trovare il sindaco di questo piccolo comune, Matilde Casa. Ne valeva la pena. Leggete qui.

Lauriano-Po

La giunta da lei guidata (formate da sole donna, caso unico in Italia) è al secondo mandato. Nel programma elettorale un punto di forza è stato la tutela del territorio, in un comune che non avverte certo il bisogno di avere nuove edificazioni: la popolazione è in decremento e su 750 immobili esistenti ben circa 200 sono vuoti. Tanto era convinta la giunta di tale decisione che essa ha rinunciato ad un finanziamento regionale di 400.000 euro per la costruzione ex novo di una scuola, ed ha invece preferito ristrutturare un immobile già esistente. Ma, soprattutto, essa ha deciso di convertire delle aree dichiarate edificabili dal vecchio piano regolatore in aree agricole. Una in particolare, subito fuori dal centro abitato: un’area di un po’ più di due ettari, dove “dovevano” essere realizzate qualcosa come quaranta villette. Meglio, l’architetto, già marito di una signora proprietaria di parte dei terreni, auspicava di realizzarci quaranta villette. Non è avvenuto, ed egli (anziché ricorrere al Tar contro il provvedimento) ha invece denunciato il sindaco, il tecnico comunale ed il segretario comunale, sostanzialmente con l’accusa di avere  volontariamente arrecato un danno allo stesso ed alla sua ex moglie, ambedue costituitisi parte civile. Il reato di cui all’accusa è perciò l’abuso d’ufficio, previsto dall’art. 323 del codice penale. Pena da comminarsi: da uno a quattro anni di reclusione. Ecco che così il sindaco, per essere stato coerente con il proprio programma elettorale ed aver convertito un terreno da edificabile ad agricolo, oggi si ritrova invischiato in un brutto ed oneroso procedimento penale.

Del resto, non è la prima volta che mi debbo occupare di sindaci che rischiano grosso perché si mettono di traverso rispetto a mire speculative. Ricorderete che a San Lazzaro di Savena, il sindaco ha subito minacce ed intimidazioni per aver bloccato una speculazione che prevedeva la realizzazione di 582 alloggi. Lì sono gli speculatori ad essere indagati. Qui a Lauriano il sindaco ad essere imputato. Insomma, per un verso o per l’altro, ad impedire il cemento in Italia corri dei rischi.

Finita la chiacchierata col sindaco, mi sono fatto accompagnare sul posto dove si vorrebbero realizzare le quaranta villette. Un bel poggio, subito fuori dell’abitato, in parte prato ed in parte bosco spontaneo. Nel bearmi di questa natura ed augurandomi che tale rimanga, ho ripensato alla singolarità di dare un valore quasi nullo ad un bene che è sempre più raro, come la natura intatta. Comunque auguri sindaco, e complimenti per il coraggio!

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