Anche se in giro per l’Italia – dalla Sicilia alla Toscana – molti librai hanno già deciso di non mettere in vendita il libro di Giuseppe Salvatore Riina, la prima edizione di “Riina Family Life” è andata bruciata. Cinquemila copie vendute in poche ore, come ha spiegato Mario Tricarico, l’editore di Anordest, la società che ha sede a Villorba, vicino a Treviso. “Ed ora ci stiamo preparando per la prima ristampa, viste le richieste che arrivano da tutte le parti e l’interesse dei distributori nazionali”. E’ proprio Tricarico ad annunciare: “La libreria Feltrinelli di Padova ha annullato la presentazione già prevista, in nome di una doppia morale. Il libro non lo vuole presentare, ma lo ha messo in vendita. Non importa noi lo presenteremo a Palermo, entro la fine del mese, se a Giuseppe Salvatore Riina verrà concesso il permesso di spostarsi dal Veneto”.

Infatti, il figlio dell’ex capo dei capi di Cosa nostra avrebbe dovuto rimanere nella città del Santo per due anni, essendo sottoposto al regime di sorveglianza speciale dopo una condanna per mafia. Può uscire di casa dalle 6 del mattino alle 22 per recarsi al lavoro in una cooperativa, la onlus “Noi famiglie padovane contro l’emarginazione” con sede nel quartiere del Bassanello. A febbraio il periodo era scaduto, ma a seguito di una nuova inchiesta a Palermo, il provvedimento è stato prorogato di altri due anni. Andare a Palermo alla presentazione del libro comporta l’autorizzazione del giudice di sorveglianza e non è detto che venga concessa. Riina jr parlerebbe proprio nella città dove nel 1992 sono stati massacrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le loro scorte. Un evento destinato ad attizzare ancor di più le polemiche su un memoriale che, anche se non racconta le stragi mafiose e non si occupa delle sentenze di condanna di Totò Riina, tuttavia fornisce del capo di Cosa nostra un ritratto intimo, familiare, stridente con il ruolo criminale che egli ha avuto.

“Riina Family Life”, 15 euro, 236 pagine, porterà in tasca al suo autore un euro per ogni copia venduta in base al contratto che è stato sottoscritto con l’editore di Anordest. Che sulla genesi del libro rivela: “Io, Giuseppe Salvatore non lo conoscevo. E’ venuto da me un giornalista, una firma di livello nazionale. Voleva scrivere un libro con Riina junior”. Una storia a quattro mani in cui il giornalista avrebbe messo la penna e il protagonista la sua vita e i suoi ricordi. “Io ho risposto che il progetto così come me lo presentavano non andava bene. Avrei pubblicato il libro a una sola condizione: che il giornalista uscisse di scena e che il racconto fosse in prima persona di Riina jr”. E così il rampollo di Corleone si è messo a scrivere. “Tutta farina del suo sacco – spiega Tricarico – Noi ovviamente abbiamo fatto un lavoro di editing come si fa sempre, ma il ritratto della famiglia è genuino al 101 per cento”.

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