Almeno “41 persone uccise”, tra le quali Noureddine Chouchane, tunisino ritenuto legato ai due grandi attacchi dell’anno scorso in Tunisia. Era lui, scrive il New York Times, l’obiettivo del raid degli Stati Uniti su una casa colonica a diversi chilometri da Sabrata, nell’ovest della Libia, che ha colpito un accampamento dello Stato islamico. Sei i feriti, secondo una nota del consiglio municipale della città, e tra le vittime ci sono anche donne e bambini. La città, che è patrimonio dell’Unesco, è il punto più occidentale raggiunto finora dai jihadisti, che si erano stabiliti sul territorio già nel 2015 senza incontrare ostacoli. A confermare l’azione statunitense il portavoce del comando Africa del Pentagono, il colonnello Mark Cheadle.

L’obiettivo era il jihadista, che tuttavia non si sa se sia o meno tra le vittime. Chouchane è considerato uno dei più influenti responsabili dell’Isisaveva preso parte alla strage al museo del Bardo, in cui morirono 22 persone tra le quali 4 cittadini italiani, e a quella del 26 giugno sulla spiaggia di Sousse, in cui furono uccise 38 persone. Secondo un portavoce del governo di Tripoli, Jamal Naji Zubia, la maggior parte delle vittime sono tunisine ma almeno un uomo, morto in ospedale, era originario della Giordania.

L’operazione è scattata “nelle prime ore di oggi”, si legge nel comunicato diffuso tramite Facebook dal consiglio comunale della città libica, in cui si parla di un “bombardamento aereo che si presume sia stato effettuato da caccia stranieri” e che “ha causato il panico” in diverse aree della città. Secondo la nota, “è stata presa di mira un’abitazione nel cuore di un quartiere residenziale nella zona di Qasr al-Alalga, a circa 8 chilometri dal centro della città in direzione ovest”. Secondo una “fonte della sicurezza” citata nel comunicato, l’abitazione “era stata presa in affitto da persone di nazionalità straniera, tra le quali alcuni tunisini che si presume facciano parte dell’Is” e nell’appartamento c’era un arsenale di “Rpg, mitragliatrici e altre armi“.

L’amministrazione Obama si è detta impegnata a prendere azioni risolute contro l’Isis: “E’ una indicazione che il presidente non esiterà a prendere questo genere di azioni forti e risolute”, ha detto Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca.

Chi era Noureddine Chouchane – C’è l’attentato al museo nazionale del Bardo a Tunisi del 18 marzo scorso e quello del 26 giugno contro i turisti in un resort di Sousse nel passato di Noureddine Chouchane, l’obiettivo del raid. Leader tunisino del sedicente Stato Islamico, Chouchane era tra i 5 ricercati dal ministero degli Interni di Tunisi dopo l’attentato del Bardo. Originario di Sidi Bouzid, dove il 17 dicembre 2010 ebbe origine la Rivoluzione dei Gelsomini, Chouchane è anche accusato di aver tentato di uccidere il deputato Ridha Charfeddine, come riporta l’agenzia di stampa Tap.

Era lui, secondo il portavoce del Pentagono Peter Cook, a gestire il campo di addestramento dell’Is colpito oggi in Libia, vicino al confine tunisino. Lui uno dei “reclutatori” che gestiva l’arruolamento di aspiranti miliziani tunisini, i più numerosi tra i combattenti stranieri nelle fila dell’Is. “Ha favorito il movimento di potenziali foreign fighter dell’Is dalla Tunisia alla Libia e verso altri Paesi”, ha detto Cook. “Si prevede che la distruzione del campo e l’eliminazione di Chouchane avranno un impatto immediato sulle capacità dell’Isis in Libia, anche nel reclutare nuovi membri, creare basi e potenzialmente pianificare attentati contro interessi Usa nella regione”, ha aggiunto Cook.

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