‘Cinquanta sfumature di grigio’, la battaglia con il Moige
E in qualche modo l’Italia è sopravvissuta anche a Cinquanta sfumature di grigio mandato in onda in prima serata su Mediaset. Difficile ipotizzare la location dove hanno trascorso il dopo cena, in religiosa contrizione, il Moige e Aiart supporters. Forse hanno organizzato un flash mob negli oratori cittadini a reti rigorosamente unificate su Don Matteo, condito con cinquanta sfumature di Pater noster.
Ad ogni modo il mondo non è imploso, nonostante le due associazioni a forte impronta cattolica (rispettivamente Movimento italiano genitori e Associazione telespettatori cattolici) abbiano tentato nei giorni scorsi di far ritirare dal palinsesto di Canale 5 la programmazione del film (vietato ai minori di 14 anni), a loro detta “lesivo per i minori e irrispettoso verso le famiglie”. Queste rimostranze e pio sdegno rispecchiano perfettamente lo stato di arretratezza in cui ancora versa un’ampia fetta della popolazione italiana.
Veramente i genitori “scioccati” in questione hanno l’illusione che i loro ‘bambini’ non l’abbiano già visto in mille modi diversi? O pensano davvero che, nonostante il wifi ventiquattro ore al giorno e smartphone alla mano per dodici, i loro figli abbiano aspettato in fregola il prime time di Canale 5? Suvvia! Detto tra noi, rispetto alle schifezze che girano sul web, Cinquanta sfumature di grigio è un po’ come paragonare Giovannona Coscialunga a un film con Cicciolina. E poi, che diavolo ci farebbero i bambini alzati alle nove e mezza in una serata infrasettimanale?
Del film se ne è parlato a sufficienza e sempre in stretta connessione con il pubblico femminile. Non credo però che eserciti un’attrattiva maggiore sulle signore, almeno non più di quanto lo ebbero Nove settimane e 1/2 (c’era un Mickey niente male, eh) o Basic Instict un centinaio di anni fa.
Ovvio, non siamo davanti a un film da Oscar e chi ha letto i romanzi non può stupirsene. A tal proposito, Salman Rushdie parlando dei bestseller di E.L. James, ha definito al confronto la saga di Twilight come Guerra e Pace.
Ma non andiamo sempre, e troppo, per il sottile. Tanto non è la qualità del montaggio quello che preoccupa le associazioni cattoliche. E d’altronde non c’è di cui sorprendersi, associazioni come il Moige ritengono i rapporti sessuali pre-matrimoniali “qualcosa di ingiusto”, definiscono l’omosessualità “una malattia curabile con la psicoterapia” e la masturbazione “un ostacolo alla crescita personale”. E si sa, il mondo è pieno di non vedenti.
Che dire, a ognuno il suo.
E se poi, come emerse da alcuni sondaggi tra i lettori dopo l’uscita della trilogia, la storia borderline tra Mr. Grigio e Anastasia, dovesse rinvigorire per qualche tempo le fantasie sedate delle coppie in letargo, lunga vita ai frustini.
Con buona pace dei bigotti.
Resta in contatto con la community de Il Fatto Quotidiano