Scoprire la ‘ndrangheta in Emilia, quando tutti credevano di esserne immuni e documentarla con video inchieste a imprenditori collusi, politici, colletti bianchi. L’hanno fatto i ragazzi della webtv Cortocircuito, un gruppo di liceali che, ben prima dell’inchiesta Aemilia, ha parlato di mafia al Nord. Con loro, nella puntata di marzo 2015, Servizio Pubblico è entrato a Brescello, un paese della provincia di Reggio Emilia, roccaforte della comunità calabrese di Cutro, il paese di Nicolino Grande Aracri, il boss del clan. Qui vive, il fratello, Francesco, condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso. In paese sembra che nessuno lo conosca, quelli che sanno chi è dicono di lui: “E’ una persona gentile, tranquilla ed educata“. A dirlo anche Marcello Coffrini, sindaco di Brescello, di cui il Pd ora ha chiesto le dimissioni, dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi da Beppe Grillo in risposta alle critiche per la gestione del caso Quarto

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