“La mia ricetta per risolvere il problema dell’immigrazione? Innanzitutto, farei come la Danimarca, che si è fatta furba: sequestrerei i loro beni e i cellulari. Poi gli inietterei il bromuro perché non possiamo fargli indossare le mutande di ghisa e gli impianterei dei microchip sottopelle per seguirli e avere tutte le informazioni. Un’alternativa meno costosa è imporgli di indossare pettorine colorate fosforescenti con una targhetta recante il nome”. E’ la proposta dell’europarlamentare della Lega Nord, Gianluca Buonanno, ospite de La Zanzara, su Radio 24. Il sindaco padano di Borgosesia così motiva la sua balzana idea: “Le statistiche ci dicono che molti degli immigrati non scappano dalla guerra e infatti li vedi in giro coi cellulari e coi soldi. Questi poi sono abituati a vivere in maniera selvaggia, per loro le regole non esistono: sono come dei bambini da seguire. E’ normale per loro toccare il culo delle donne, che loro vedono come degli animali”. E aggiunge: “I cellulari sequestrati degli immigrati possono essere dati agli italiani poveri, che in tanti non possono permettersi un telefonino. Visto che li manteniamo, almeno servano a qualcosa. I profughi e i clandestini, se vogliono chiamare casa, utilizzino i telefoni pubblici. Io sono andato a Lampedusa e sapete cosa hanno fatto coi telefoni pubblici questi qua? Li hanno sradicati e divelti, l’ho visto coi miei occhi”. Buonanno, poi, si sofferma sulla sua idea di far indossare agli immigrati una pettorina fosforescente col nome: “Siccome i microchip sotto pelle sono un progetto più evoluto, ho pensato a un capo di abbigliamento che li renda riconoscibili più in fretta. Se a Colonia quegli aggressori avessero avuto una pettorina gialla o arancione fosforescente col nome, sarebbe stato facile identificarli. Questi devono capire che non possono fare i furbi. Io da sindaco di Borgosesia farei questa ordinanza: i clandestini e i profughi che sono nella mia città devono sempre andare in giro con la pettorina”. Alla domanda di David Parenzo, che gli chiede se il gilet fosforescente va indossato anche dal deputato Pd Khalid Chaouki, il parlamentare del Carroccio risponde: “No, lui andrebbe solo ricoverato in un manicomio”. Poi chiosa: “Mi piacerebbe avere a Borgosesia una piazza chiamata “largo Checco Zalone”

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