A una settimana dagli attentati di Parigi, nel venerdì della preghiera, la comunità islamica di Parma ha voluto aprire le porte della moschea alla città. Dura la condanna delle stragi arrivata dall’imam Kamel Layachi: “I metodi del terrorismo sono incompatibili con i principi e la disciplina dell’Islam” ha detto di fronte a centinaia di fedeli, invitandoli a denunciare e a non fornire supporto “morale ma anche logistico“, a persone che compiono questi gesti. “Con l’incontro di oggi – ha affermato Adel El Moudden, segretario nella comunità locale -vogliamo dare una risposta netta a queste forme di violenza. Noi ripudiamo questi gesti e già il fatto che io sia qui a dirlo davanti alle telecamere, di fronte agli occhi degli estremisti, mi condanna a morte”. All’iniziativa hanno partecipato anche il sindaco Federico Pizzarotti e i rappresentanti delle istituzioni e del Forum interreligioso, che hanno chiarito l’importanza del confronto tra comunità. “Loro non sono l’Islam – ha ribadito una ragazza appena conclusa la cerimonia -. Abbiamo paura di un’islamofobia di ritorno, ma siamo convinti che il razzismo si vince solo con il dialogo”

 

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