Dopo la notizia dell’indagine per frode in commercio sui manager di sette aziende produttrici di olio d’oliva, l’Antitrust ha avviato sette istruttorie per presunte pratiche commerciali scorrette. Sotto la lente dell’autorità garante della concorrenza e del mercato ci sono tre marchi del gruppo Carapelli (”Carapelli Il frantoio”, “Bertolli Gentile” e “Sasso Classico”), “Carrefour Classico”, “Cirio 100% italiano”, “De Cecco Classico”, “Prima donna Lidl”, “Pietro Coricelli Selezione” e “Santa Sabina”. L’iniziativa è stata avviata sulla base delle segnalazioni arrivate da un’associazione di consumatori.

Secondo quanto segnalato, a seguito di test condotti dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli le caratteristiche organolettiche e chimiche dei campioni di olii sottoposti a verifica sono risultate inferiori ai valori previsti per qualificare l’olio come extravergine di oliva. Se fosse confermato, le condotte delle aziende sarebbero qualificabili come pratiche commerciali scorrette: quando le indicazioni riportate sulle etichette e nelle campagne pubblicitarie vantano caratteristiche qualitative diverse da quelle reali, i consumatori sono indotti in errore nelle loro scelte d’acquisto.

Articolo Precedente

Volkswagen, a ottobre vendite giù del 5,3%. Gruppo sospende emissione di bond e cerca prestito da 20 miliardi

next
Articolo Successivo

Coop costruzioni è insolvente e va in liquidazione. Regione Emilia Romagna: “Servono ammortizzatori sociali”

next