Dove Pechino Express ha tracciato il solco di un ottimo successo, Monte Bianco – Sfida verticale tenta di difenderlo. Noi saremmo stati tentati di intitolarlo “Scalando con le Stelle” ma forse ci saremmo ritratti per il timore di inquinare con l’ironia la fragile sospensione della incredulità degli spettatori di questo genere di programmi. Il “reality delle vette”, con le star sedentarie accompagnate in scalata da abili coach, sembra essere, a naso, uno di quei programmi che nascono dall’incrocio di varie convenienze: la Rete che pur con pochi soldi è interessata a proseguire con un genere, il reality più o meno avventuroso, che le regala soddisfazioni; qualche regione che offre sovvenzioni e location per fare innamorare i futuri turisti; la casa di produzione che si arrabatta per mettere insieme il tutto e offrire il programma chiavi in mano.

Il rischio di questi programmi è che sappiano di laboratorio. Noi ne abbiamo sbirciato appena qualche frammento perché il reality, inteso come genere al di là delle specifiche incarnazioni, non riesce ad appassionarci, anche se a mente fredda non possiamo non apprezzarne la geometrica potenza. Da quel che abbiamo visto, e nonostante le vette alpine, il programma ci è parso un po’ “seduto”. Ma il suo dovere nei confronti di Rai2 lo ha fatto portando a casa il 6,38% di share, e cioè solo un terzo in meno dell’affermato Pechino Express che si è concluso nello stesso giorno della settimana precedente.

Però, e questo è il lato negativo della faccenda, chi se n’è andato è stato essenzialmente il pubblico più giovane, sia femminile che maschile, compreso nell’età dai 4 ai 44 anni. In altri termini, il reality delle montagne, con quei larghi ed alti spazi e quei movimenti pensati e lenti, quali si addicono alle sfide di quel genere, pare fatto apposta per le quiete contemplazioni dell’attuale pubblico di Rai1 piuttosto che per il disegno di rete “svelta e giovane” che Rai 2 sta positivamente costruendo da qualche tempo a questa parte (e di cui la Rai ha bisogno come il pane).

Del resto è noto che i giovani da sempre preferiscono le vacanze al mare e che in montagna ci vanno invece, a ricapitolare i pensieri di una vita in gran parte già vissuta, gli eroi sorrentiniani di Youth. E che così ti capita di vincere, più o meno, la sfida verticale, ma di perdere quella generazionale.

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