Il debito pubblico italiano è calato in agosto di 15,5 miliardi di euro rispetto al mese precedente, attestandosi a 2.184,7 miliardi. Lo comunica la Banca d’Italia nel supplemento su Finanza pubblica, fabbisogno e debito. Si tratta del livello più basso da febbraio e del terzo calo mensile consecutivo dal picco record di 2.219,2 miliardi registrato a maggio. Tuttavia, precisa l’istituto di via Nazionale, nei primi otto mesi dell’anno il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 48,8 miliardi, a fronte di un fabbisogno complessivo pari a 24,9.
Il fabbisogno del mese di agosto (7 miliardi) è stato più che compensato dalla diminuzione di 22,5 miliardi delle disponibilità liquide del Tesoro che a fine agosto erano a 73,7 miliardi contro gli 82,4 di agosto 2014. “Trascurabile”, per Bankitalia, l’effetto complessivo della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione, del cambio dell’euro e degli scarti di emissione è risultato sostanzialmente trascurabile.
In particolare, ad agosto il debito delle amministrazioni centrali è diminuito di 14,7 miliardi sul mese precedente, quello degli enti locali di 0,8 miliardi e il debito degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari ad agosto a 33,7 miliardi, in aumento di 1,2 miliardi rispetto allo stesso mese del 2014 (32,6 miliardi). Da gennaio 2015 le entrate tributarie sono state complessivamente pari a 258,7 miliardi, in aumento dello 0,8% rispetto a quelle relative allo stesso periodo dell’anno precedente (256,6 miliardi).
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