Per il settore idrico italiano servono investimenti. Da dove arriveranno? Dal pubblico, ma anche dai privati. Il solco è tracciato dal governo e dall’Autorità per l’energia, dal Festival dell’acqua di Milano. “Uno dei nostri obiettivi è fare da leva, con risorse pubbliche, a nuovi investimenti. Anche attraverso il coinvolgimento di capitali privati”, dice Laura Cavallo, capo segreteria tecnica del sottosegretariato alla Presidenza. Eppure i comitati che hanno sostenuto il referendum per l’acqua pubblica del 2011 sono sul piede di guerra e parlano un “raggiro” del risultato referendario legato ai sempre maggiori spazi lasciati alle aziende. “Per noi non c’è differenza tra capitali pubblici e privati, basta che partano gli investimenti”, spiega Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’Energia. E sulle previsioni dell’agenzia Moody’s, che parla di un incremento delle bollette sull’acqua del 4-5% nel 2016, aggiunge: “Abbiamo un trend in aumento. Siamo intorno a 1-1,5 euro al metro cubo contro i 4-5 tedeschi. Non voglio arrivare a quei livelli, ma il sistema tariffario deve fare dei passi pro investimenti” di Stefano De Agostini

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