Per andare in pensione prima, o a condizioni migliori, a Torino alcuni dipendenti pubblici avevano trovato uno stratagemma. Dovevano rivolgersi a due medici che, in cambio di cinquemila euro in totale, rendevano più gravi le malattie e gli acciacchi reali, così da gonfiare le indennità. In questo modo il lavoratore pubblico, impiegato, infermiere o insegnante che fosse, poteva ottenere dall’Inps e dall’Inail alcune centinaia di euro in più ogni mese. Ora un’indagine dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità (Nas), coordinati dalla procura di Torino, potrebbe scoperchiare un calderone fatto di molti colletti bianchi infedeli. L’inchiesta si chiama “Argante”, nome del protagonista della commedia di Molière “Il malato immaginario” e già due persone sono finite agli arresti nei giorni scorsi.

Il primo a finire in manette, il 17 settembre, è stato Enrico Maggiore, presidente della commissione medica di verifica del Piemonte, ufficio del ministero dell’Economia che valuta i casi di invalidità. È stato arrestato in flagranza dai carabinieri poco dopo aver intascato una mazzetta da duemila euro nascosti nell’incarto di un panino. Lui avrebbe preso mille euro per ogni pratica da aggiustare. A portargli i soldi era stato un altro dottore, Enrico Quaglia, dentista e medico legale che “gestiva” i casi di quasi duecento lavoratori ogni anno. Sempre il 17 settembre era riuscito a evitare l’arresto per pochi minuti, ma non per molto: il giorno dopo, nel corso di una perquisizione a casa sua, i carabinieri hanno trovato munizioni da guerra e per questo lo hanno fermato (oggi è stato rilasciato).

Maggiore e Quaglia sono indagati dalla procura di Torino (pm Gianfranco Colace e Laura Longo) per corruzione, falso e truffa allo Stato. Potrebbero essere solo i primi indagati di una lunga serie. Il Nas – che conduce quest’inchiesta da più di un anno – avrebbe già documentato altri casi di dipendenti pubblici che hanno pagato per influenzare le decisioni della commissione presieduta da Maggiore. Ora potrebbero emergerne di nuovi: da una parte gli investigatori vogliono anche accertare il coinvolgimento di altri medici compiacenti; dall’altra cercheranno di ricostruire quante persone abbiano ottenuto pensioni gonfiate negli ultimi dieci anni.

Un caso è già noto alle cronache locali. È quello dell’anestesista iraniano dell’ospedale Molinette Danaje Ahmid Raza, arrestato a febbraio con l’accusa di truffa allo Stato perché grazie alle false certificazioni aveva ottenuto un risarcimento da un milione e 350mila euro e una pensione di invalidità da cinquemila euro al mese.

Twitter @AGiambartolomei

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