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Cocoricò, ragazzo di 17 anni ricoverato dopo aver assunto ecstasy: “Rischia trapianto di fegato”

La madre del giovane della provincia di Como ha scritto a Giampietro Ghidini della Fondazione Ema-Pesciolino Rosso: "Mio figlio ha imparato la lezione". Il 19 luglio nello stesso locale di Riccione la morte di un 16enne per overdose
Cocoricò, ragazzo di 17 anni ricoverato dopo aver assunto ecstasy: “Rischia trapianto di fegato”
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Cinque giorni in ospedale a Bergamo con il rischio di dover affrontare un trapianto al fegato per epatite tossica. Poi la confessione ai medici e ai genitori: “Ho bevuto dell’acqua amara in discoteca”. La storia, come raccontano il Corriere della Sera e il Giorno, è quella di un ragazzo di 17 anni della provincia di Como: sabato 11 luglio va a ballare in discoteca al Cocoricò e prende una pastiglia di Mdma (ecstasy) insieme a un amico. Dal 22 luglio è ricoverato e ora i suoi valori stanno migliorando, decisive per la sua salute saranno le prossime ore.

La madre del giovane ha scritto alla Fondazione Ema-Pesciolino Rosso creata da Giampietro Ghidini, il padre di Emanuele, morto a 16 anni tuffandosi di notte in un fiume dopo aver assunto dell’Lsd. “La sua mamma mi ha scritto che suo figlio ha capito ed imparato la lezione, ma c’è il rischio – ha scritto Ghidini sulla pagina Facebook della Fondazione – che dovrà vivere tutta una vita da malato, ammesso che troverà il fegato da trapiantare. E’ stata la mamma di questo ragazzo a scrivermi domenica per chiedermi di rendere pubblico quello che era successo al figlio dopo che aveva preso dell’Mdma in una discoteca di Riccione che si è poi scoperto essere il Cocoricò”. Ghidini è in contatto con la donna, che gli ha detto che il diciassettenne, “sta migliorando, i valori delle transaminasi stanno scendendo, sembrava che il fegato fosse andato e invece forse non dovrà fare il trapianto, ma ne avranno la conferma solo nelle prossime ore”.

Proprio al Cocoricò di Riccione un ragazzo di 16 anni si è sentito male il 19 luglio scorso dopo aver assunto una pastiglia di ecstasy ed è morto in ospedale. Il manager del locale Fabrizio De Meis si è dimesso 7 giorni dopo. Oggi la Procura di Rimini ha chiesto e ottenuto dal gip Vinicio Cantarini l’obbligo per l’amico 19enne accusato di aver venduto la dose letale al compagno di rimanere a casa durante la sera e le ore notturne. E’ indagato dalla Procura di Rimini per spaccio e morte conseguente ad altro reato: era stato denunciato e a piede libero.

 

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