Presidente dell’Anci Toscana, renziana e perfino ex coordinatrice del comitato delle primarie 2012 dell’allora sindaco di Firenze. Ora Sara Biagiotti, sindaco di Sesto Fiorentino, rischia di essere sfiduciata per effetto di una mozione firmata da 8 consiglieri del Pd, oltre che da 4 di Sel e da un ex grillino. Le ragioni riguardano questioni amministrative (la costruzione di un inceneritore e l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola), ma l’effetto è tutto politico, tanto che in sostegno della Biagiotti in queste ore si sono schierati il sindaco di Firenze Dario Nardella e il senatore toscano e arcirenziano Andrea Marcucci, ma anche il presidente della Regione Enrico Rossi (che renziano non è). “Sono rimasto sbigottito di fronte a questo atto – dice Nardella – che trovo di slealtà grave nei confronti di un sindaco che ha ricevuto più del 56% dei voti dei propri cittadini appena un anno fa. Quindi la incoraggio ad andare avanti”. “Piccole ripicche di corrente” le definisce Marcucci.

La mozione di sfiducia è stata presentata da 13 consiglieri della sua maggioranza e 8 di questi sono del Pd (in totale gli eletti democratici sono 14). Lo scontro interno al centrosinistra – che vede al centro proprio la Biagiotti – dura ormai da mesi. Prima infatti si era dimesso il capogruppo del Pd in consiglio Giulio Mariani che ora è tra chi vuole sfiduciare il sindaco: “Alla base di questa decisione – spiega – c’è l’impossibilità di non poter politicamente andare avanti: dopo un anno di mandato Biagiotti, il risultato è completamente fallimentare. L’attuale amministrazione è incapace di dare risposte ai cittadini, non ha un programma nè la voglia di confrontarsi e condividere proposte e idee. Abbiamo dovuto adottare lo stesso approccio di Renzi con il governo Letta: se si fanno le riforme, bene, altrimenti si va a casa”. Dopo Mariani si era dimessa anche la segretaria cittadina del Pd Camilla Sanquerin.

La Biagiotti, tuttavia, incassa ora l’appoggio del segretario metropolitano del Pd, Fabio Incatasciato, che esprime “sconcerto, preoccupazione e una condanna netta” e fa riferimento alla “preoccupazione dei sindaci del territorio per i rischi che l’interruzione del mandato potrebbe portare in un momento così importante per il governo del nostro territorio metropolitano su tramvia, opere infrastrutturali, termovalorizzatore: tutte questioni sulle quali la collaborazione tra enti e Regione hanno fatto sì che Sesto giocasse un ruolo decisivo”. Incatasciato assicura che la Biagiotti continua ad avere l’appoggio di tutte le istituzioni: da Rossi alla sua vice Stefania Saccardi.

Sara Biagiotti, 45 anni, commercialista, è stata eletta per la prima volta con i Ds in consiglio provinciale nel 2004 ed è stata riconfermata nel 2009. E’ stata assessore per un anno a Palazzo Vecchio nella giunta di Matteo Renzi. In sostegno dell’attuale leader del Pd la Biagiotti ha ricoperto il ruolo di responsabile della campagna elettorale del sindaco di Firenze nel 2012, insieme a Maria Elena Boschi e Simona Bonafè (ma quella volta a Renzi andò male). Nel maggio 2014 fu eletta sindaco di Sesto Fiorentino, cittadina di 50mila abitanti alle porte del capoluogo, con il 56 per cento dei voti. Ha tenuto per sé, tra le altre, la delega all’urbanistica.

 

Articolo Precedente

Sinistra: costruiamo la Syriza italiana

next
Articolo Successivo

Ddl tortura, commissione Senato riduce pene: ok al testo ritarda ancora. Ma Pd: “Così testo più bilanciato”

next