Almeno 23 persone sono state rimaste uccise in due esplosioni avvenute a N’Djamena, capitale del Ciad. Le deflagrazioni hanno colpito il commissariato centrale e l’accademia della polizia. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni alla Dpa, un attentatore suicida a bordo di una moto si è fatto saltare in aria presso il quartier generale della polizia, che si trova a pochi metri dal palazzo presidenziale e dall’ambasciata francese. Mentre non è ancora chiaro cosa causato l’esplosione davanti all’accademia.

Gli attentati non sono ancora stati rivendicati, ma il governo punta il dito contro il gruppo estremista islamico Boko Haram. Lo ha dichiarato il ministro delle Comunicazioni, Hassan Sylla Bakari, affermando che i militanti abbiano fatto un errore a colpire il Ciad perché saranno neutralizzati. L’esercito del Ciad è impegnato militarmente, insieme alle forze del Camerun, nella vicina Nigeria per fermare l’avanzata dei miliziani jihadisti, che dal 2009 hanno causato la morte oltre 14.000 persone.

La stessa organizzazione estremista, secondo quanto riporta oggi l’agenzia di stampa AdnKronos, è tornata a colpire il territorio nigeriano nella giornata di ieri. Le vittime dell’attacco a fuoco sono state almeno una decina, tutti abitanti del villaggio di Babbangida, nello Stato di Yobe, nord-est del paese. Qui i miliziani – sempre a detta dell’AdnKronos – hanno utilizzato un gruppo di donne come scudo umano per proteggersi dall’esercito intervenuto in soccorso dei civili.

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