L’appuntamento è fissato per la prossima settimana. E speriamo che la approvino in fretta. Si tratta di una proposta di legge di Sel, di iniziativa del Deputato Gianni Melilla, che, lunedì 8 giugno, approderà in Aula alla Camera per essere discussa insieme ad altre proposte di modifica del Codice della strada. L’obiettivo è quello di evitare episodi drammatici e scongiurare possibili e inspiegabili tragedie come quella accaduta pochissimi giorni fa a Vicenza, dove una bambina di 17 mesi è morta dopo essere stata dimenticata in auto dai genitori.

Episodi agghiaccianti causati nella stragrande maggioranza dei casi da errori di memoria che devono essere assolutamente evitati. Per questo è necessario modificare il Codice della Strada per rendere obbligatorio un sistema di allarme che segnali la presenza del bambino nel seggiolino del veicolo. Il lancio della petizione promossa dal medico Maria Ghirardelli su Change.org -che a oggi ha raccolto quasi 44.000 firme per un caso analogo accaduto nel 2013 – potrebbe finalmente ricevere, dopo più di due anni di sensibilizzazione nei confronti di governo e Parlamento e iniziative promosse a livello regionale, una prima risposta a livello nazionale.

I sistemi di allarme anti-abbandono, del resto, già esistono, ma bisogna renderli obbligatori per legge. La proposta di legge Sel evidenzia, ad esempio, l’esistenza di un brevetto italiano, premiato dal Centro nazionale delle ricerche e messo a punto da un gruppo di studenti di un istituto tecnico di Bibbiena (Arezzo).

Il dispositivo si chiama «seggiolino salva bimbi» e segnala la presenza del bambino quando si spegne il motore e si chiude la portiera dell’automobile.

Tutto questo potrebbe sembrare ad alcuni una questione di poco conto. In realtà, non lo è affatto, perché un semplice dispositivo potrebbe essere sufficiente per prevenire la morte di un bambino.

I dati riportati dalla stampa nazionale dicono che molti di questi episodi si verificano, in particolare, negli Stati Uniti dove ogni anno muoiono 36 bambini a causa dell’ipertermia per essere stati lasciati in auto, per un totale di 468 morti negli ultimi 12 anni. Ma esiste una casistica rilevante anche in Francia, dove la Commissione per la sicurezza dei consumatori ha rilevato che, tra il 2007 e il 2009, ci sono stati 24 casi di ipertermia in bambini rimasti chiusi in macchina, di cui 5 mortali.

E quanto, purtroppo, sta accadendo in questi ultimi anni in Italia è la dimostrazione pratica che una cosa del genere può capitare a chiunque, a qualunque genitore, anche al più amorevole, perché divorato dalla fretta, oberato dagli appuntamenti o altre ragioni legate allo stile di vita. Una giornata di lavoro, eccesso di stress, mancanza di sonno e l’attenzione vigile di un padre o di una madre va nel retro della memoria. Poi, qualcosa la riaccende, ma la tragedia è già lì, sotto i loro occhi.

Cari deputati, ora tocca a voi.

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