Cari colleghi, attori e artisti girovaghi in generale, forse è il momento di darsi una mossa!

Ronaldo Mastrostefani stava seduto sul davanzale della finestra e questo dava un po’ di fastidio a Paolo Strippetti che di indole era molto prudente.
Paolo cercò di non pensarci, tanto sapeva che chiedere a Ronaldo di sedersi sul divano come una bestia civile corrispondeva a pedalare in salita con un’ancora legata al sellino.

“Non capisco perché non ti va di darti da fare. Lo vedi anche tu che è cambiato tutto. Quanti spettacoli hai fatto il mese scorso? Due? Sei fortunato. C’è una magra che neanche con 7 vacche magre d’Egitto erano arrivati a tanto”.

Ronaldo lo guardò con compatimento: “Ma tanto cosa risolvi? Non si è mai ottenuto niente… È tutta una ghenga, entrano solo gli amici…”
“Condivido. Ma in questo caso siamo avvantaggiati. Tutti i politici dicono che vogliono una Rai fuori dal controllo della politica, una Rai meritocratica. Allora diano a tutti la possibilità di avere accesso ai programmi su base democratica. Si mettono i numeri zero autoprodotti sul Web, si vede quali hanno successo e i migliori vengono prodotti dalla Rai e trasmessi su Rai4 e Rai5 a notte alta. Quelli che fanno i migliori ascolti vanno su Rai3. È una proposta minimalista, perché non potrebbe passare?”
“E secondo te loro accettano un metodo democratico per la scelta dei programmi? Ma così buttano a mare la migliore leva di potere che hanno in mano!”
“Non possiamo riuscire a togliergli tutte le leve. Qui stiamo parlando di creare una via d’accesso parallela e democratica ai programmi!”
“Va beh, ma tanto chi ti dà retta! Non ti sei accorto che la gente non ha più voglia di mobilitarsi?”
“Sì, c’è troppa stanchezza. Ma in questo caso ci sono migliaia di persone che hanno idee per nuovi programmi tv e non trovano nessuno spazio. Un canale per arrivare a far produrre alla Rai le loro idee sarebbe una manna in questo momento economicamente disastroso! E stiamo parlando dei migliori professionisti nel campo della comunicazione. Perché questa questione non riguarda solo i giovani. C’è un sacco di gente bravissima con decenni di esperienza che non potrà mai lavorare in Rai perché sono indesiderabili oppure non sanno muoversi nella diplomazia televisiva. Ti rendi conto di cosa potrebbero fare mille videomaker e artisti se si mettono in testa di raccontare la stessa storia? Invadiamo il Web!”
“Tu sogni… È tutta gente individualista! Quando mai gli artisti sono riusciti a collaborare?”
“Non lo so, adesso non mi viene in mente… Dovrei fare una ricerca… Ma anche se non è mai successo potrebbe succedere!”
“Sì… Ma è improbabile. Non si saprebbe neanche da dove cominciare per lanciare una campagna così…”
“Beh, intanto scrivo un articolo sul Fattoquotidiano.it… Poi vediamo cosa succede…”

P.s: il post pubblicato la settimana scorsa sulla riforma della Rai che sogno ha raccolto 640 condivisioni e 29 commenti. Mi permetto di insistere: cambiare il sistema di accesso ai programmi Rai, che sono un servizio pubblico, è poca cosa in sé ma sarebbe una novità sostanziale capace di far fiorire nuovi talenti e forse creare un effetto a cascata di apertura anche sul resto dei programmi. Se sei d’accordo non limitarti a condividere il post. Inizia a raccontare anche tu questa idea.

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