La semplice trasparente comunicazione del fatturato annuo degli istituti e aziende sanitarie private in Italia, da parte de il Sole 24 ore Sanità in data odierna, apre illuminanti squarci di comprensione sulle imperative necessità aziendali di “spingere” al massimo tutte le attività mediche produttive, oggi prevalentemente diagnostiche (esempio mammografie), cioè di Prevenzione Secondaria, per le aziende sanitarie private.

Il solo Ieo del Prof Veronesi, uno dei tanti Irccs privati della sola Regione Lombardia, ha oggi un fatturato pari a circa il triplo, ad esempio, rispetto a quello dell’unico Ieccs pubblico come la “Fondazione Sen G Pascale” di Napoli, ad oggi unico Irccs pubblico oncologico di tutta la Regione Campania.

Viviamo oggi con “Troppa Medicina” ma sempre meno “Salute”, lo dobbiamo dire chiaramente, e noi medici siamo diventati troppo devoti seguaci della sola Dea Panacea e di novelli “Esculapi” della Medicina del terzo millennio, che hanno scelto di oscurare del tutto la Dea Igea e tutte le buone pratiche a tutela della Salute ricomprese nella prevenzione vera, quella Primaria, quella della tutela dell’Ambiente, che di certo sottrae, e non apporta, Denaro alle aziende sanitarie private.

Viviamo oggi troppa e fallace superba presunzione di curare tutto, anziché impegnarci a prevenire veramente tutte le malattie che nascono dal nostro Ambiente malato, e non ci stiamo accorgendo che stiamo creando un orribile mondo di ammalati e non di sani.

E quando, alla fine, non potremo più essere consumatori o fonte di spesa pubblica per farmaci e aziende sanitarie private, si fa un bella legge a favore dell’eugenetica per eliminare i malformati, un bel testamento biologico per eliminare i malati terminali e cosi si risparmiano “cure” inutili, dal momento che non sono possibili ulteriori spese senza profitto privato.

Siamo ormai quasi arrivati alla eutanasia legalizzata, che neanche la antichissima medicina ippocratica, non solo certo quella cattolica, proibiva assolutamente al medico.

Giuramento di Ippocrate

Testo “classico” del Giuramento Ippocratico.

“Giuro per Apollo medico e per Asclepio (Esculapio) e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto.

…Sceglierò il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa…

Non somministrerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un’ iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l’aborto.

Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte…

Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell’arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.”

Secondo il mito il semidio Asclepio ricevette dalla dea Atena il dono di cambiare il suo sangue con quello di Medusa la Gorgone. Da allora il sangue che sgorgava dalle vene del suo fianco sinistro era velenoso e portatore di sventure, (vedi per esempio il fallimento del “San Raffaele”) ma quello del fianco destro aveva il potere di guarire qualsiasi malattia e persino di fare risorgere i morti (e si rendeva noto ieri nel foro, oggi in Tv e sui giornali). Ciò fece arrabbiare sia Zeus che Ade, poiché l’afflusso dei morti dell’oltretomba diminuiva, dappertutto tranne che in Campania ovviamente, sede dell’ingresso nell’oltretomba di Ade sia allora che oggi grazie ai rifiuti tossici industriali “donati” un po’ da tutto il mondo.

Proprio per questi poteri simili a quelli di un negromante, ovvero guarire tutti i mali, riportare in vita i morti, (soprattutto politici ed industriali anche allora) e garantire una vita straordinariamente lunga, ma anche allora solo per pochi “eletti”, Zeus decise di fulminare Asclepio perché temeva che il particolare potere che condivideva con alcuni uomini di potere col simbolo della Biscia, divenuto del Biscione, avrebbe potuto minacciare la fede negli Dei, annullando di fatto la sostanziale differenza fra divinità e uomini, ovvero l’immortalità.

Per placare Apollo, le sue tv e i suoi giornali, Zeus rese Asclepio immortale facendolo diventare un “dio minore” (date le circostanze non era certo possibile riportarlo in vita), tramutandolo nella costellazione di “Ieo fiuco”.

Dunque Asclepio, che era nato semidio in Terra, divenne un dio sotto forma di Costellazione: all’epoca nelle Galassie, oggi diremmo in forme di Costellazioni societarie private: diciamo una “Costellazione del Serpentario o del Biscione”, in onore del simbolo di Esculapio, ovviamente.

Ad Asclepio furono infatti consacrati i serpenti: immagine sempre calzante sia per il potere ambivalente della “Medicina” in grado sia di rigenerare che uccidere, che però direi anche per quella altrettanto ambivalente e mortale che capace di rigenerarsi della “Finanza” e del Libero Mercato.

“O sommo Padre Zeus,

novelli Esculapi devoti alla sola Panacea dei farmaci

cercano l’immortalità per noi mortali,

ma soltanto per alcuni di noi, per i più ricchi.

Non consentire loro di irridere ed umiliare

la tua casta e devota Figlia Igea, Madre della Natura e della Salute da Prevenzione vera, quella Primaria,

dispensatrice di salute e benessere per tutti noi mortali, senza mai distinzione di razza, di censo o di casta.

O sommo Padre Zeus,

aiutaci per questo a formarci ed educarci come “Medici Intelligenti” ,

che sappiano utilizzare “Farmaci e Strumenti innovativi (come la mammografia)”

ma che non si facciano invece usare da loro.

Salvaci dai fulmini della tua Legge e dagli strali del centauro Grillo, ma soprattutto aiutaci a conservare pia e pura la nostra Arte di Medici, noi che ogni giorno operiamo col Serpente donatore di farmaci, in grado di curare si, ma anche di renderci schiavi del dio Denaro, il più potente, pericoloso e occulto Demone dell’Ade”

E’ certamente indispensabile quindi una Legge semplice semplice che renda trasparenti, visibili e noti a tutti i finanziamenti sia pubblici che privati a favore di tutte le aziende e le Fondazioni che operano nel settore della Ricerca e della Cura Biomedica. Solo così possiamo sperare di non fare fallire il Ssn e la Ricerca Pubblica rispetto a quella privata, che ha come principale scopo obbligato il profitto e non certo la Salute pubblica.

 

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