“Belli questi pantaloni! Li fanno anche da uomo? Basta mode gay, maschio resisti”. A firmare questo manifesto con l’immagine di un paio di jeans con il “risvoltino”, è Lotta studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova.

La nuova campagna anti omosessuali è partita a Udine ma in queste ore sta facendo il giro d’Italia grazie alla rete. Il volantino è, infatti, apparso anche sulla bacheca Facebook del movimento neofascista e su quello denominato “Hipster democratici HD” che ha denunciato la presenza in città di questi manifesti.

Stampati in bianco e nero, con il simbolo ben chiaro di Lotta studentesca e il richiamo alla pagina sul social network, sono stati appesi davanti a numerosi istituti scolastici della città creando malumore e disgusto da parte di molti insegnanti, dei genitori ma anche di parecchi studenti che non hanno gradito questa campagna antigay.

La stessa comunità omosessuale sul sito www.gay.it ha schernito l’iniziativa: “Lotta studentesca, la falange di Forza Nuova, ha finalmente trovato una causa importante per cui battersi: la lotta ai risvoltini. I giovani di estrema destra hanno scelto di combattere la piaga dei pantaloni arrotolati affiggendo per le strade di Udine manifesti come questo”.

Chi ha preso sul serio la questione è l’assessore alle pari opportunità del Comune, Cinzia Del Torre: “E’ chiaro che andremo immediatamente a verificare la regolarità di quell’affissione. Chiederò subito alla polizia locale di fare le verifiche necessarie. Si tratta della consueta boutade di Forza Nuova ma è una campagna vergognosa. Non si può nemmeno definire ridicola perché è un grave atto razzista nei confronti della comunità gay del nostro territorio. E’ un manifesto schifoso e vergognoso”.

L’amministrazione comunale non è dotata di un dispositivo legislativo che disciplini l’affissione dal punto di vista dell’eticità dei manifesti. Ma dopo questo episodio l’assessore intende provvedere: “Finora non si era presentato il problema ma proporrò una regolamentazione per bandire i manifesti contrari al rispetto delle politiche di genere di ogni tipo”.

L’Arcigay di Udine e Pordenone non intende alzare le barricate nonostante sia disgustata dalla vicenda: “Non abbiamo tempo da perdere dietro a Lotta studentesca. Guardi, – spiega il presidente Giacomo Deperu – non è snobismo il nostro ma non vogliamo dare peso a questa campagna per non regalare notorietà a questi provocatori, gente che non ha alcun peso politico nella nostra città e nella nostra regione. Ogni volta con azioni di questo tipo cercano di strappare un po’ di notorietà appoggiandosi all’autorevolezza di Arcigay. Stiamo facendo un gran lavoro: abbiamo coinvolto circa cento classi delle scuole medie e superiori contro l’omofobia. I manifesti di Forza Nuova ci sono stati segnalati proprio da studenti e genitori: c’è stata una reazione non solo del movimento gay ma della gente che si è indignata di fronte a questi messaggi”.

Deperu non sa se l’affissione sia regolare o meno ma chiede che vi sia più attenzione nel rilasciare autorizzazioni per la pubblicità: “Qualcuno in ogni caso dovrà verificare la timbratura di questi manifesti. Non chiederemo all’amministrazione comunale la rimozione perché sono dell’idea che se siamo di fronte ad un atto illegale scatteranno le sanzioni previste. Se non fosse così non voglio comunque dare soddisfazioni a questo movimento. Noi facciamo ogni giorno azioni costruttive sul territorio, stiamo cambiando il mondo, non vogliamo cedere quote della nostra autorevolezza a gente che non l’ha e incita alla discriminazione”.

“E’ stata solo una provocazione”, dice Simone Maestroni, responsabile del movimento Lotta Studentesca. Nessun atteggiamento razzista. “Non abbiamo fatto discriminazioni razziali. Abbiamo usato uno slang giovanile, nulla di più. Volevamo attaccare le mode angloamericane che uniscono i sessi a livello estetico. E’ una lotta al risvoltino: i giovani vanno attirati anche con il banale, funziona così. Se volevamo fare un attacco ai gay avremmo fatto un altro tipo di manifesto. Lotta studentesca ha un’impostazione tradizionalista rispetto alle rivendicazioni sessuali ma lo stereotipo del maschio regna nella testa di chi ci accusa”. Lo stesso Maestroni, tuttavia ammette che i volantini sono stati affissi in maniera illegale: “I manifesti sono abusivi. Siamo stati attenti a dove metterli, non certo sui monumenti storici. Che le devo dire? I ragazzi agiscono così: vanno fuori dalle scuole e attaccano i manifesti senza chiedere”.

 

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