A comunicare l’Europa ci pensano gli americani. Il sito internet (e non solo) Politico sbarca a Bruxelles con tutte le intenzioni di diventare leader nell’informazione europea. Si chiamerà Politico.eu e debutta il 21 aprile come joint-venture tedesco-americana. Imponente la partenza: una redazione di almeno 40 giornalisti, un investimento “a sette cifre” –  nell’ordine di alcuni milioni di dollari ma non meglio precisato – e la promessa di comunicare l’Ue come mai fatto prima. “Vogliamo diventare il medium dominante di tutto il continente per quanto riguarda la politica e le politiche europee“, dice John F. Harris, redattore capo di Politico.

Da Washington a Bruxelles – Nato nel 2007 negli Stati Uniti, Politico.com ci ha messo poco a diventare un punto di riferimento per l’informazione politica americana. La scommessa di Robert Allbritton (editore), Jim VandeHei (amministratore delegato) e John F. Harris (redattore capo) si è rivelata vincente con un sito Internet multimediale e di qualità che copre l’attività sia del Congresso sia della Casa Bianca, contenuti trasmessi anche da televisioni e radio nazionali e affiancati da una pubblicazione settimanale su carta. Oggi Politico ha deciso di guardare all’Europa, all’altra “capitale politica del mondo”, come si legge nella nota che ne annuncia il lancio europeo, fissato per il 21 aprile prossimo.

Americani e tedeschi “alleati” – Tecnicamente si tratta di una “joint-venture”, ovvero di una collaborazione al cinquanta per cento con la Axel Springer SE, il colosso editoriale tedesco che possiede Die Welt, Bild e Fakt, ma le intenzioni sono quelle di creare “una pubblicazione internazionale” a tutti gli effetti, precisa Harris. Se il quartiere generale di Politico.eu sarà infatti Bruxelles nasceranno anche uffici di corrispondenza nelle principali capitali europee, ovvero Berlino, Madrid e Parigi. Manca all’appello Roma, almeno per ora. Nel dettaglio, Politico e Axel Springer hanno rilevato European Voice, il settimanale e sito Internet fondato nel 1995 dal gruppo dell’Economist e venduto nel 2013 alla compagnia francese Selectcom, ad oggi il principale giornale che parla dell’attività delle tre istituzioni europee (Commissione, Consiglio e Parlamento europeo).

I numeri dell’investimento – Una trentina i giornalisti assunti, i principali con un solido background europeo o almeno un’esperienza internazionale di peso, maturata in realtà come Reuters, Newsweek o presso le stesse istituzioni europee. Nella redazione centrale c’è anche un italiano, Jacopo Barigazzi, cofondatore de Linkiesta, che scriverà di Europa ma con un occhio a cosa succede in Italia.

Energia, tecnologie e salute pubblica – Questi sembrano essere i punti su cui Politico.eu vuole concentrarsi alla partenza, il tutto all’insegna della basilare distinzione tutta anglosassone tra “politics” e “policies”, ovvero tra la politica di palazzo e le politiche portate avanti dai legislatori. “E al diavolo chi dice che la politica europea è importante ma noiosa”, si legge nella nota di presentazione di Politico.eu.

Informazione e commercio – Politico sbarca in Europa proprio nell’anno in cui dovrebbe essere finalizzato il partenariato Ue-Usa detto TTIP, il più grande accordo commerciale stretto tra le due sponde occidentali dell’Atlantico, giunto oggi al suo ottavo round di negoziazioni. A raccontarlo in prima linea, dalla capitale d’Europa, ci saranno gli americani.

@AlessioPisano

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