Milioni di ettari svenduti per produrre biogas. La perdita delle specie coltivate. Comunità agricole costrette a rinunciare alla propria sovranità alimentare. Una massiccia industrializzazione dell’agricoltura. L’uso scellerato di Ogm. La dittatura dei pesticidi. Le grandi proprietà a discapito dei piccoli produttori locali. Il commercio internazionale iniquo che penalizza chi ha cura del territorio e della genuinità dei prodotti della terra.

Nell’anno in cui a Milano si celebra la contraddizione in termini di Expo 2015 (come si può nutrire il pianeta cementificando quel poco di città ancora libera da capannoni e autostrade?) abbiamo scelto un luogo meraviglioso (uno dei tanti in questa nostra Italia piena di ricchezze cariche di passato e dunque piene di futuro) per parlare di cibo e di agricoltura cambiando, semplicemente, prospettiva.

Ad Urbisaglia (MC), presso l’Abbadia di Fiastra, insieme a diversi soggetti che da tempo lavorano su questi temi (Slow Food, l’Università di Macerata, Fondazione Giustiniani Bandini), ci raccoglieremo il 21 marzo prossimo intorno ad alcune esperienze concrete sperimentate con successo da enti locali e sacche di resistenza di cittadini che non si rassegnano ad essere solamente consumatori.

Parleremo di mercati della terra, biodistretti, gruppi di acquisto solidali di terreni. Ma anche di comuni che si attivano per riscoprire prodotti della terra altrimenti destinati all’oblio. Cooperative sociali che restituiscono dignità ad un mestiere antico e carico di visione per un domani altro e sostenibile. E’ la nostra Scuola di Altra Amministrazione, qui il programma completo della giornata formativa.

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