Fiocchi di neve scarsi, segreto bancario buttato in vacca. Gstaad, enclave snob dell’Oberland Bernese, è alle prese con la sua prima crisi finanziaria planetaria. Il risultato del referendum appena passato a favore del forfait fiscale è stata una boccata d’ossigeno per i miliardari che svernano ad alta quota. Comunque qui non si “(G)staa(d)” più come una volta. Malgrado Madonna, ospite fissa del figlio di un miliardario anglo indiano dall’occhio blu, riccioli neri, 30 anni, tratto distintivo del suo carattere simpatia immediata.

I ‘capodannati’ di Gstaad si dividono in tre categorie: quelli che spendono al Palace 1.200 franchi (all’incirca 1.000 euro) a cranio, escluse le bibite ma sono compresi cappellini, lingue di menelik e tric e trac. Quelli che entrano dopo la mezzanotte sborsano, invece, solo 300 franchi (le bollicine sono sempre escluse). Infine, ci sono quelli ai quali appare la Madonna nello chalet dove il padrone di casa ha trasformato la zona piscina in discoteca. E chi si mette alla consolle a fare djing? Proprio lei, Madonna.  E’ vestita punk bling bling, borchiata, con strani guanti in pelle nera che lasciano le dita scoperte e cappello in testa con piuma di faggiano. Sempre scortata da due bodyguard, balla, ancheggia e batte il ritmo spaccatimpani. Scatenatissima la figlia Lourdes, leggings di jeans e t-shirt sbrindellata. Devo ammettere che Madonna, senza i costumi di scena, vista a una distanza così ravvicinata non sprigiona quel certo non so che da renderla irresistibile sul palco a milioni di fan. I miti non andrebbero mai spiati dal buco della serratura. Un selfie con Madonna? Ma volete scherzare? Non voglio mica farmi incenerire dalle guardie del corpo!

Fa concorrenza a Lapo Elkann il giovane bolognese naturalizzato londinese, Edoardo Francia, che con piglio imprenditoriale ha rilevato il vecchio marchio di ottica di famiglia per rilanciare sul mercato delle celebrities gli “Avrone”, occhiali leggerissimi, supertrendy con lenti fotocromatiche per vedere il nuovo anno sotto una luce migliore.  E’ riuscito a piazzarli sulle facce di Elton John e Leonardo Di Caprio.

Le pellicce di visone le vedo che strusciano per terra con funzione spazza marciapiede, o, tutt’al più buttate su un letto, funzione coperta. Ma giuro mai viste prima, le tende fatte di visone, pettinato e lucente, che sono il pezzo forte dei saloni en boiserie. Ma anche realizzate in tela grezza con bordo di castorino, parto creativo della designer Alberta Saladino, napoletana e globettrotter, di casa nell’Oberland. Con lei, Enzo e Francesco Di Palma, Annamaria Cirino Pomicino, andiamo il primo gennaio all’Alpina, altro fiammante cinquestelle, per lasciarci travolgere da una pioggia di fuochi d’artificio a suon di valzer che illuminano tutta la vallata. Uno spettacolo pirotecnico che lascia a bocca aperta anche chi ha la festa di Piedigrotta  nel dna. E sopratutto a costo zero, un cadeau dell’albergo a tutto il villaggio.  Alla faccia di Madonna, tiè.

Twitter@januariapiromal

Articolo Precedente

Trash-chic, il non Natale di Carmen Moravia e il vero Natale di Nyumbani

next
Articolo Successivo

Trash-chic, “Dici tu”: il libro sulla vita e la morte. Autobiografia con sarcasmo

next