Il Pd evita lo “schiaffo-bis” dopo la perdita di Livorno solo grazie a Berlusconi: riesce a mantenere la Provincia, battendo di un soffio il fronte costituito da forze di sinistra, liste civiche e Movimento Cinque Stelle. Una vittoria di misura: il sindaco Pd di Rosignano Alessandro Franchi ha incassato il 52% dei voti ponderati contro il 48% di Giuliano Parodi, primo cittadino di Suvereto, comune di 3mila abitanti in val di Cornia. Il successo è stato possibile grazie al sostegno di Forza Italia che in extremis ha deciso di rinunciare a una propria candidatura. E di far convergere i propri voti su Franchi. Lo stesso Altero Matteoli aveva in linea generale definito l’eventuale vittoria del Pd un “male minore”. Guai però a parlare di “inciucio” al cospetto dei vertici forzisti e di quelli democratici: entrambe le parti hanno infatti più volte negato di aver stretto un accordo. Anzi, l’accusa di “inciucio” è stata più volte ribaltata contro il fronte avversario: “Parodi è sostenuto da un fronte altamente eterogeneo composto da forze della sinistra, grillini, liste civiche ma anche da alcuni esponenti del centrodestra” si diceva dalle parti del Pd. Tra i candidati al consiglio provinciale c’era infatti anche un simpatizzante di Fratelli d’Italia, il cecinese Lorenzo Gasperini, poi non eletto.

I risultati usciti dalle urne confermano però la strizzata d’occhio di buona parte del centrodestra al Pd (c’è anche chi parla di “patto del Nazareno alla livornese“) così come il sostegno grillino (il M5S non ha presentato alcuna candidatura né per la presidenza né per il nuovo consiglio) a Parodi: secondo una stima di Upi Toscana il centrosinistra poteva infatti contare sul 42% dei voti, i grillini sul 35%, il centrodestra sull’11%, la sinistra sul 7% e le liste civiche valevano intorno al 4%. Gli equilibri all’interno del nuovo consiglio provinciale appaiono adesso assai delicati e potrebbero generare non pochi problemi per il neopresidente Franchi: la lista “Assemblea democratica” (44,3% dei voti) che ha sostenuto lo sfidante Parodi potrà infatti contare su 6 consiglieri, il Pd (43,5%) su 5 (più Franchi) e Forza Italia (12%) su 1. Soddisfatto, comunque, il sindaco di Rosignano che al Tirreno parla di “vittoria doppia: politica e istituzionale”, per poi puntare il dito contro i Cinque stelle: “Pur avendo avuto un’indicazione diversa del leader nazionale, si sono presentati tutti alle urne votando Parodi”. Il sindaco di Suvereto dal canto suo punzecchia: “Da solo il Pd non ce l’avrebbe mai fatta: il patto con Forza Italia è solido”.

A tirare un bel sospiro di sollievo sono anche i vertici regionali del Pd, che in una nota parlano di “punto di svolta dopo la sconfitta alle comunali”. Nogarin resta il bersaglio preferito: “La strategia del sindaco grillino di coalizzare un gruppo di forze contro il Pd ‘a prescindere’, senza elementi programmatici nè idee, è stato un autogol”. Durante il consiglio comunale il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha ribattuto: “La nostra partecipazione al voto ha costretto il Pd a gettare definitivamente la maschera. Franchi governa la Provincia assieme a Matteoli e Barabino (coordinatore provinciale forzista, ndr): è ormai chiaro a tutti che Pd e Forza Italia sono facce della stessa medaglia”. Il sindaco Cinque Stelle è stato però contestato anche per una battuta effettuata sabato scorso dal palco del maxiraduno al Circo Massimo. Mentre Nogarin stava parlando della Festa dell’Unità organizzata dal Pd all’interno dell’ippodromo della città, qualcuno della folla gli ha ironicamente chiesto: “Ma l’avete disinfettato?”. “Sì, l’abbiamo disinfettato” ha risposto lui al volo, sorridendo. Apriti cielo. La battuta non è affatto piaciuta al sindaco Pd di Collesalvetti Lorenzo Bacci: “Dichiarazioni offensive e deprimenti”. A andare giù duro è anche l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini: “Livorno non ha un sindaco all’altezza del ruolo che ricopre”. Tra gli attivisti del Pd c’è però anche chi controbatte con sarcasmo: “Ora ci sarà da disinfettare tutta la Provincia”.

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