“Le pare che se c’era un caso d’Ebola in ospedale stavamo così tranquilli, avremmo diramato noi il comunicato per informare la collettività”. Così Domenico Alessio, direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma, dove verso l’una è stato ricoverato un giovane somalo con sintomi di febbre e perdite di sangue dal naso. L’allarme ebola è partito dagli uffici per l’immigrazione della Questura di Roma, il ragazzo da due anni in Italia era in fila per il permesso di soggiorno quando ha accusato un malore. Qualche giorno fa anche una persona originaria del Mali è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive e tropicali per un presunto caso di Ebola, smentito poi dai controlli epidemiologici.“Non facciamo allarmismi inutili, accertiamo i fatti prima di raccontarli, informiamo l’opinione pubblica, non fomentiamo fobie”, è l’appello ai media del direttore. “L’ospedale è pronto ad un’eventuale diffusione della malattia, ricordiamo che abbiamo uno dei centri migliori al mondo per le malattie infettive, lo Spallanzani, con cui siamo in contatto ogni giorno”, assicura il dg. “C’è attenzione da parte del ministero della Salute e da parte della Regione, tutte le direttive sono rispettate, tutti i controlli e le procedure, ci sono corsi di formazione per gli operatori sanitari per prepararli ad affrontare un’emergenza del genere che speriamo non si verifichi mai – aggiunge il direttore sanitario Amalia Allocca – però non creiamo falsi allarmi, per non prendere sotto gamba un eventuale caso reale” di Irene Buscemi

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