Crisi ed economia, errori e ritardi. Il più grave? Non aver risolto i problemi di economia reale, preferendo agire nella ristrutturazione del debito come avvenuto in Grecia. Chi lo ha detto? Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia in un’intervista a Il Mattino di Napoli. Chi c’è sul banco degli imputati? Visco non lo dice apertamente. Ma il messaggio sembrerebbe diretto alla Banca centrale europea diretta da un altro italiano, quel Mario Draghi che oggi, sempre nel capoluogo campano, presiederà il vertice della Bce. Una critica non qualsiasi, in un giorno non come altri, su un giornale in particolare. “Una moneta senza stato non è una fase finale del processo. Tanto è vero che abbiamo avuto una grave crisi per molti errori e ritardi” ha detto il governatore di Bankitalia, secondo cui “di fronte alla crisi si è cominciato dai test sulle banche”, poi “siamo intervenuti in Grecia con un’azione sulla ristrutturazione del debito, invece di risolvere i problemi di economia reale“.

Per Visco questo è stato un errore e ne ha spiegato il motivo: “Il punto è che sono usciti i capitali dall’Europa e questo ha creato la crisi dei debiti sovrani”. Parlando del ruolo della Bce e della strategia monetaria, poi, il governatore di Bankitalia ha sottolineato che “noi siamo un organo tecnico, non eletto, che non rappresenta nessuno e che ha il compito della stabilità monetaria“. La Banca centrale, ha aggiunto, “non può provare a far sviluppare una regione rispetto a un’altra”. Da sottolineare, inoltre, le critiche di Visco alle strategie italiane in Europa, dove “dobbiamo essere più umili” e se “c’è una posizione intelligente bisogna portarla alla Commissione europea. Oggi c’è la presunzione che quando si va lì si punta a ottenere qualcosa a spese di altri, come per fare i furbi”.

Sempre riguardo al nostro Paese, Visco ha sottolineato come “l’Italia ha avuto una storia di aiuti europei straordinaria”, nel senso che “noi non li spendiamo”, c’è “un problema amministrativo di veti, di incapacità di prendere decisioni, di dire chi è responsabile di cosa…”. Il governatore, poi, ha proposto Napoli, sua città natale, come sede del vertice Bce: “Abbiamo un problema di istruzione, rispetto delle regole, criminalità. Difficoltà ambientali. E tutto questo insieme non è che si risolve con la politica monetaria“. A un giovane che oggi sta valutando se partecipare alla protesta contro la Bce, come riportato anche in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, Visco direbbe che “è molto importante investire in se stessi e studiare”. I ragazzi devono chiedere rispetto della legge e “una forte azione contro la criminalità organizzata, contro i veleni della Terra dei Fuochi“. E la lotta alla burocrazia: se uno vuole “aprire un’impresa in Italia non è che ha un foglio con tantissime cose da fare: non ha neanche il foglio!”.

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