Almeno 29 persone colpite dal virus dell’Ebola sono scappate da un ospedale di Monrovia, capitale della Liberia, dopo che uomini armati hanno fatto irruzione nel centro di cura. L’attacco è avvenuto nella notte tra sabato e domenica 17 agosto nel quartiere di  West Point, uno dei più poveri della città, dove cresce la rabbia contro il governo, dopo che il ministero della Salute ha annunciato di voler porre in quarantena l’intera zona, popolata da 75mila persone, per cercare di contenere il contagio di Ebola.

Gli assalitori “hanno sfondato le porte e hanno saccheggiato i locali. Tutti i malati sono fuggiti”, ha riferito Rebecca Wesseh, testimone dell’attacco. A confermare il suo racconto, anche le parole di abitanti della zona e il segretario generale dei lavoratori della sanità in Liberia, Georges Wil. La Liberia è uno dei tre Paesi dell’Africa Occidentale (insieme a Guinea e Sierra Leone) più colpiti dall’epidemia di febbre emorragica. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) in Liberia sono già morte 413 persone.

L’incubo del contagio ha spinto il Kenya a chiudere da martedì 19 agosto le proprie frontiere ai viaggiatori provenienti da Guinea, Liberia e Sierra Leone. Sempre da martedì due compagnie aeree, la Kenya Airways e il settore regionale della Gambia Bird, hanno annunciato di voler sospendere i voli verso le capitali della Liberia e della Sierra Leone.

Ma lo spettro della febbre emorragica torna ad affacciarsi anche sull’Europa. Un uomo di nazionalità nigeriana è stato ricoverato ad Alicante, in Spagna, con sospetti sintomi di Ebola. L’uomo si è presentato venerdì sera in ospedale con febbre alta, vomito ed emorragie ed è stato subito trasferito in un centro specializzato dove è stato posto in isolamento. Le autorità sanitarie della comunità Valenziana, dove si trova Alicante, hanno sottolineato che per il momento si tratta solo di un caso sospetto. L’eventuale presenza del virus di Ebola dovrà essere confermata dagli esami sui prelievi effettuati al paziente, che sono in corso all’Istituto di Microbiología dell’ospedale Carlos III de Madrid.

Articolo Precedente

Cronache dal Niger – La febbre dell’oro e altre febbri

next
Articolo Successivo

Iraq, i curdi: “Riconquistata la diga di Mosul”. Oltre venti raid Usa in due giorni

next