La riforma del Senato si avvia verso la prima approvazione finale. L’aula di Palazzo Madama vota sì agli articoli del ddl Boschi che cambiano il quorum necessario per l’elezione del Presidente della Repubblica: dopo le maggioranze qualificate dei primi otto scrutini, sarà sufficiente il 50% più uno dei voti. “Un abominio – attacca il senatore Sergio Puglia del M5S, che come i suoi compagni di partito, ha deciso per protesta di non partecipare alla discussione – con la legge elettorale concepita da Renzi e Berlusconi, un solo partito sceglierà il capo dello Stato, i giudici della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura. Stanno distruggendo a colpi di tweet quello che i nostri padri costituenti hanno costruito con il sangue”. “I cittadini dopo i primi scrutini vogliono il nome del Presidente – dice il senatore Francesco Russo del Pd – il meccanismo ha sempre ben funzionato, poi sta alla politica scegliere una figura in grado di garantire la terzietà”  di Annalisa Ausilio

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