Senza un tetto sulla testa, ma con una penna in mano. Da Barcellona arriva l’iniziativa Homeless fonts: l’idea è di trasformare la calligrafia dei clochard in caratteri tipografici acquistabile da chiunque sia interessato. Così è nata la piattaforma creata dalla fondazione Arrels con la collaborazione dell’agenzia pubblicitaria The Cyranos McCann: sul sito il visitatore può conoscere i vari font, i volti dei loro creatori e le loro storie. Finora sono cinque i caratteri disponibili e scaricabili dal sito, al prezzo di 19 euro per i privati e di 290 euro per le aziende. I ricavati delle vendite sono destinati alla fondazione Arrels e agli autori dei font. L’associazione offre alloggio, cibo e cura a livello sociale e sanitario per i clochard di Barcellona, insieme ai quali cerca di costruire un percorso di autonomia.

Dal 1987 ha prestato i propri servizi a 8mila senzatetto: nel 2013 la fondazione si è occupata di oltre 1300 persone, 400 delle quali dormono in strada. Tra queste, c’erano anche Loraine, Luis Serra, Gemma, Francisco, Guillermo. Aiutati da un team di professionisti di design, le loro grafie sono diventate dei font: i caratteri portano il nome del proprio creatore e sul sito è visibile una breve biografia di ciascuno. Per conoscere la loro storia, è possibile visitare anche il canale Youtube del progetto, dove i protagonisti si raccontano davanti alla videocamera.

“Scrivere su un cartone è una merda totale – racconta Guillermo – Attraverso un cartone non puoi trasmettere amore, non puoi trasmettere qualcosa di positivo, puoi solo trasmettere ciò che ti opprime”. Eppure, è proprio la sua scrittura ad assumere un significato del tutto nuovo. “La stessa cosa che li ha aiutati a mendicare sulla strada, ora può aiutarli a lasciarsela alle spalle”, si legge nel video di presentazione dell’iniziativa. “Ho sempre supportato questo progetto – afferma Guillermo – Se scrivere serve ad aiutare gli altri, io sono contento. E soprattutto, la scrittura è bella, la scrittura di ciascuno di noi è bella”.

Come Guillermo, anche Loraine ha partecipato all’iniziativa e ha creato un carattere tipografico. Il suo font è stato acquistato dall’azienda vinicola Valonga, che l’ha utilizzato per le etichette delle sue bottiglie. La sua storia, forse, è la più insolita del gruppo. “Sono di Londra, sono venuta qui in vacanza e mi hanno rubato il passaporto – racconta in un video – Da allora ho vissuto una serie di problemi: non potevo sostituire il mio documento, perché i ladri ne avevano fatto qualcosa di illegale”. Così non è potuta tornare in Inghilterra e si è vista costretta a vivere in strada. Sull’iniziativa Homeless fonts è fiduciosa: “Spero che la gente dica ‘Wow! Che bella grafia!’. Funzionerà, è un bel progetto, ne sono sicura”.

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